Rapporti speciali

Giove, l’erotomane compulsivo diventato il simbolo dei tromba-amici

Sesso e mitologia - Il re degli dei deve la sua notorietà e celebrità alle sue pittoresche avventure amorose: da Danae a Leda alla madre di Alessandro Magno. Tutte sedotte e abbandonate (con figli a seguire). Ma la domanda da porsi è un'altra: perché Giunone rappresenterebbe la virtù femminile?

Di Amalia Caratozzolo
10 Maggio 2022

Quando ero poco più che ventenne, quasi tutte le mie amiche avevano un amico speciale, con cui c’era un feeling particolare e unico, un rapporto esclusivo. Provate a immaginare un amico di vecchia data, bono per giunta, con cui ogni tanto fate sesso: insomma il cosiddetto tromba-amico. Personalmente, non ho mai avuto un’amicizia così tenera e singolare: mi sa che ero già in versione Black Mamba di Kill Bill! E poi… non metterei mai a rischio un’amicizia per il sesso. Che l’amore a un certo punto possa finire, è qualcosa tengo in considerazione, ma l’amicizia no, per me un amico sì che è per sempre. Ma poi cosa sarebbe esattamente sto tromba- amico? Tipo uno a cui vuoi bene, che fisicamente non ti disgusta, e con cui ogni tanto fai sesso per dimenticare tutte le brutture di questo mondo?

E… cosa estremamente importante: l’amico in questione ha altre amiche speciali? Niente, sono troppo siciliana, anche solo per immaginare una situazione simile e non farmi venire il cardiopalma immediato.

Anche oggi, molte delle mie amiche, hanno un prestante tromba-amico. Forse avrei dovuto rispondere a qualcuno di quei messaggi in cui dei tizi sconosciuti, non si sa bene perché, si candidano a essere i miei schiavetti personali e affermano che farebbero QUALSIASI cosa per me, tutto questo senza avermi visto neppure mezza volta, manco di sfuggita. Così… sulla fiducia! Forse potrei assoldarne qualcuno per un ruolo da amico di letto?

La questione continua ad apparirmi alquanto confusa: che cosa è un tromba-amico? Una figura mitologica? Un ibrido? Metà uomo e metà pene?! Forse potremmo chiedere a Giove, che di amiche di letto era il massimo esperto. Il signorino aveva trovato un escamotage incredibile per fare sesso, si trasformava in animale al fine di avere un amplesso. E noi qui a farci milioni di paranoie e a scaricare tutte le app del mondo…

Devo ammettere che Giove ha un non so che di geniale. Considerato il dio supremo (il re di tutti gli dei), dovrebbe essere simbolo ed emblema della giustizia, ma alla fine deve la sua notorietà e celebrità alle sue pittoresche avventure amorose, con tanto di figli a iosa, sparsi nell’Olimpo!

Per potersi unire a diverse donne, evitando l’ira della compagna Giunone, assumeva di volta in volta diverse forme. Per lo più animali, ma per esempio con Danae arrivò persino a trasformarsi in pioggia dorata per unirsi carnalmente alla fanciulla. Altro che messaggi nascosti su Telegram e chat WhatsApp che si cancellano automaticamente dopo cinque minuti. Giove è il dio della promiscuità, su questo non nutro alcun dubbio!

Povera Danae comunque… prima fu rinchiusa in una torre dal padre, per evitare che generasse dei figli, tutto questo solo perché, secondo una profezia, se Danae fosse diventata madre, avrebbe spodestato e ucciso il padre. E poi ebbe un amplesso con Zeus sotto forma di pioggia dorata, rimanendo incinta di Perseo.

Ma il destino delle altre amiche speciali non fu meno sofferto. Leda, per esempio, venne letteralmente sedotta e abbandonata, e pure lasciata incinta di due gemelli. Il mito racconta che Giove, innamoratosi perdutamente della fanciulla, si trasformò in cigno per sedurla. In seguito la povera donna depose un uovo, dal quale schiudendosi uscirono fuori i figli Elena e Polluce.

Basta osservare con attenzione un quadro del Correggio del 1500 (Leda e il cigno) per capire che in realtà certe dinamiche amorose erano già molto chiare, eppure ancora oggi ci ostiniamo a farci di milioni di domande e improbabili quesiti in nome dell’amore, nella speranza di capirci finalmente qualcosa. Correggio illustra il mito nei tre momenti principali che, badate bene, sono i seguenti:

1 – Giove incontra Leda al fiume e inizia a farle delle “velate” avance. Ma non perde tempo e decide di trasformarsi subito in un cigno, al fine di trarla in inganno. Praticamente equivale a un tizio che, nella fase iniziale di corteggiamento, per paura di non riuscire a ottenere il proprio scopo (esclusivamente sessuale), omette una fidanzata/moglie. Ai tuoi occhi si mostra come un cigno, in tutto il suo splendore. Purtroppo non ti accorgerai subito dell’infame che si nasconde sotto quel cigno.

2 – Leda, ormai sedotta e tra pochissimo anche abbandonata, si lascia andare in un amplesso degno di nota con Giove.

3 – L’immagine è chiarissima: Leda, mentre si riveste aiutata dalle ancelle, osserva il cigno che vola via.

L’immagine dell’abbandono mi pare piuttosto evidente.

Alla fine Giove era una specie di erotomane compulsivo: tra i suoi amplessi eroici ricordiamo anche quello con il bellissimo Ganimede. In questa occasione, il re di tutti gli dei, si unì al giovane sotto forma di rapace. Giove sarebbe anche il vero padre di Alessandro Magno, perché siccome di sesso ne faceva poco e niente… una notte avrebbe preso le sembianze di un serpente per sedurre la moglie di Filippo II, che accecò dolcemente con un fulmine perché non fosse d’intralcio.

Naturalmente, non posso fare a meno di chiedermi perché Giunone rappresenterebbe la virtù femminile? E perché sarebbe il simbolo dell’amore coniugale e del vincolo matrimoniale? Mi sa che ancora una volta siamo alle solite! Lui è un eroe, e innumerevoli atti eroici lo vedono protagonista. E lei, cornificata come se non ci fosse un domani, è il simbolo dell’amore coniugale. Proprio non ci siamo.

Credo che abbiamo davvero tanto da imparare dalla mitologia, sulle dinamiche amorose. E mentre continuo a studiare, ispirandomi a Giove… chissà che questa volta non riesca a trovare un tromba-amico pure io!

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