Evasione fiscale

Calcio e riciclaggio, l’inchiesta ora si allarga. Indagato Pellegrini, procuratore di Sarri

L’inchiesta milanese - Il procuratore di calcio Fali Ramadani indagato per evasione fiscale

14 Aprile 2022

L’inchiesta milanese sul procuratore di calcio Fali Ramadani (tra i big del settore con tanti campionissimi in agenda), indagato per evasione fiscale, riciclaggio e autoriciclaggio in un fascicolo coordinato dal pm Giovanni Polizzi e dall’aggiunto Maurizio Romanelli, si allarga, svelando un terzo procuratore sportivo nella lista degli indagati. Pochi giorni fa il nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza ha perquisito gli uffici toscani del procuratore Alessandro Pellegrini originario di Colle Val d’Elsa (Siena) con residenza svizzera. I militari hanno acquisito diversi documenti a Pellegrini, legale e già procuratore dell’allenatore della Lazio, Maurizio Sarri. Pellegrini, secondo l’accusa vicino a Ramadani, è accusato di riciclaggio. Il suo nome era già scritto nella richiesta di consegna atti con cui a dicembre la Gdf ha acquisito documenti anche informatici nelle sedi di undici club di serie A, tra cui Juventus, Roma, Fiorentina, Napoli. Squadre e dirigenti non sono coinvolti. Ramadani, origini macedoni e residenza irlandese, secondo l’accusa, “quale procuratore sportivo di calciatori professionisti tramite società di diritto estero a lui riconducibili” avrebbe “omesso di presentare dichiarazione dei redditi” in Italia “per le annualità 2018 e 2019 avendo operato con una stabile organizzazione occulta” con lo scopo “di trasferire su rapporti bancari accesi presso istituti di credito italiani ed esteri i proventi del reato”. Con lui già a dicembre risultava indagato il procuratore Pietro Chiodi, secondo il pm, suo riferimento in Italia e titolare di una srl romana. Alla lista ora si aggiunge Pellegrini, socio unico della Am Procure Sportive con sede in Svizzera a Solduno. Sia Pellegrini sia la sua società, secondo l’accusa, fanno parte della galassia Ramadani, il quale meno di un mese fa è stato perquisito in Italia. Qui la Finanza ha sequestrato anche il suo cellulare. A far partire l’inchiesta sono state tre segnalazioni per operazioni sospette di Banca d’Italia. Nel mirino 7 milioni. Mentre il giro d’affari (legale a oggi) riferito ai giocatori gestiti è di circa 700. Tra i contratti ritenuti sospetti quello che segna il passaggio di Federico Chiesa alla Juventus. Gli inquirenti lavorano al calcolo della presunta evasione fiscale legata ai contratti chiusi in Italia e alle relative commissioni prese da Ramadani. Calcolo che ha già trovato una cifra di massima di alcune decine di milioni.

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