Quei tossici dei filosofi
Un saggio su droghe e pensiero. Un esempio? Jean-Paul Sartre, l’esistenzialista rigoroso, ogni giorno si cala “due pacchetti di sigarette; numerose pipe di tabacco scuro; più di un litro di alcool, tra vino, birra, whisky, eccetera; duecento milligrammi di amfetamine”
Jean-Paul si fa di amfetamine, whisky, mescalina e barbiturici, ma – per lui – i veri “drogati” sono gli italiani, “intossicati dai loro centoquaranta chili di pasta all’anno”. Ernst ha un caro amico in Svizzera, precisissimo: oltre a fargli gli auguri di compleanno, puntualmente gli invia anche “graditi doni, soprattutto le droghe”. Michel, invece, è […]
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