Roma violenta

Stupro di Capodanno, un nipote dell’ex premier testimone chiave del festino di sesso e droga

22 Gennaio 2022

Era presente anche Simone Maria Ceresani (non indagato) al festino di Primavalle tenutosi la notte di Capodanno tra il 31 dicembre 2020 e il 1 gennaio 2021 nel quartiere alla periferia ovest di Roma. Un party a base di alcol e droga, cui hanno partecipato 26 giovani tra i 16 e i 20 anni, culminato con la presunta violenza sessuale nei confronti di due ragazze minorenni. Sulla vicenda indaga la Procura di Roma, che ha disposto l’arresto di tre giovani. Ceresani, 21 anni, presente al festino insieme alla fidanzata 17enne figlia di una nota soubrette, è il figlio di Cristiano Ceresani – ex capo di gabinetto del leghista Lorenzo Fontana, già ministro della Famiglia del governo Conte-1 e prima ancora capo dell’ufficio legislativo dell’ex ministra Maria Elena Boschi – e di Simona De Mita, figlia dell’ex presidente del Consiglio, Ciriaco De Mita. Tutti totalmente estranei all’inchiesta. Il ragazzo, sentito dai carabinieri come persona informata sui fatti (dunque non indagato), ha fornito particolari utili alle accuse nei confronti di uno degli arrestati, un calciatore dilettante.

Ceresani ha denunciato di aver ricevuto minacce da parte di un altro ragazzo durante la notte, il quale gli avrebbe puntato un’arma alla tempia (“ma non sono sicuro che fosse una pistola”, ha dichiarato) gridando “ti scarrello in faccia”. Nella sua deposizione, il giovane ha ammesso – si legge nell’ordinanza – di aver “fatto uso di cocaina chiedendola a (…), il quale gli aveva offerto gratuitamente una dose di tale sostanza stupefacente”. Dichiarazione che si scontra con quella di un’altra 17enne, che agli inquirenti, ha detto: “Allora mo vi dico la verità… la cocaina so che l’ha portata Simone, il fidanzato di (…), a lui ho dato 27 euro per la cocaina (1 grammo costa 80 e abbiamo diviso io, (…) e (…)”. La stessa minorenne però, in una conversazione intercettata del 13 gennaio 2021, “raccontava (…) di aver reso delle dichiarazioni mendaci (…) in merito alla presenza del Rivotril” e, il 15 gennaio, sempre intercettata intimava all’amica, prima dell’interrogatorio, di non svelare che fosse stata lei a portare alla festa “co… e robe del genere”, scrivono gli investigatori, “riferendosi verosimilmente alla cocaina”. Di Ceresani, un altro minorenne, ha detto: “Ha portato un pezzo (…) di hashish, di cui abbiamo usufruito tutti i presenti”. Fonti legali vicine alla famiglia Ceresani-De Mita, al Fatto smentiscono qualsiasi ipotesi che Simone possa aver venduto droga ai partecipanti.

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