L’inchiesta Moby

Grillo: “Onorato dobbiamo trattarlo bene”. Le richieste nelle chat con dieci 5 Stelle

21 Gennaio 2022

“Questo dobbiamo trattarlo bene”. Eccolo uno dei contenuti delle chat, che, secondo i pm, il fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, ha girato a parlamentari e ministri del suo partito. Il “questo” da “favorire” è l’armatore Vincenzo Onorato. Entrambi sono indagati dalla Procura di Milano per traffico di influenze illecite rispetto a un contratto tra Moby e la Beppe grillo srl da 240mila euro in due anni, finalizzato, secondo l’accusa, non a pubblicizzare il marchio Moby sul blog dell’ex comico, ma a pagare i favori di Grillo consistiti nel veicolare alla politica pentastellata i desiderata di Onorato. Desiderata “ignorati”, spiegano fonti interne al partito. Nelle 15 chat “calde” i temi ricorrenti sono i dossier che dal 2018 preoccupano Mr. Moby. Documenti che la difesa, come spiegato ieri, acquisirà dopo aver fatto richiesta al tribunale del Riesame. Agli atti: tra le tante “lamentele riferite a Grillo” e ricostruite dall’accusa nelle informative trasmesse a Milano dalla Procura di Firenze che indaga sulla fondazione Open di Matteo Renzi (finanziata da Onorato), c’è anche quella relativa alla concorrenza e all’armatore Grimaldi, da sempre in polemica con Onorato. Come spiegato in Procura, i messaggi sono espliciti e inviati da Grillo ai livelli più alti del governo Conte-1 e 2. Ministeri e non solo. Anche perché, spiega chi indaga sul fronte distrattivo Moby-Tirrenia, il colosso creato da Onorato è sempre stato legato alle scelte del governo. E questo sia per le leggi sia per gli emendamenti da indirizzare verso una parte piuttosto che un’altra. Tra i vari fascicoli caldi c’è il debito verso i commissari di Tirrenia, acquistata da Onorato attraverso Cin quando la società marittima era già in amministrazione straordinaria. E verso la quale oggi Mr. Moby è debitore per 180 milioni. I commissari dipendono dal ministero dello Sviluppo economico che durante i governi Conte è sempre stato in quota M5S. Non a caso tra i destinatari del messaggio “questo dobbiamo trattarlo bene” e non solo, c’è l’ex ministro Stefano Patuanelli e l’allora suo vice Stefano Buffagni (non indagati). Secondo i pm sono 10 i politici coinvolti da Grillo dopo il contratto con Moby. Tanto che, scrivono i pm, “nello stesso lasso di tempo Grillo ha ricevuto da Onorato richieste di interventi a favore di Moby, che Grillo ha veicolato a parlamentari in carica appartenenti a quel movimento politico, trasferendo quindi al privato le risposte della parte politica o i contatti diretti con quest’ultima”. La vicenda, politicamente delicata, riguarda cifre modeste rispetto al tesoretto che per i pm Onorato avrebbe distratto dalle casse di Moby (da qui l’accusa di bancarotta). Undici milioni per ville, jet, auto di lusso e finanziamenti alla politica.

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