Marco Travaglio

Direttore del
Fatto Quotidiano

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Arrivedooorci!

27 Novembre 2021

È vero che ormai viviamo immersi in una mega-barzelletta, dove le cose ridicole vengono prese sul serio e quelle serie sul ridere. È vero che nessuno fa un plissé neppure se il premier firma un trattato con la Francia di cui solo lui e Macron conoscono il testo e il Parlamento pazienza, se il capo della nuova Alitalia minaccia e insulta chiunque passi, se il capo di gabinetto di Draghi viene beccato a fare marchette, se i renziani usano dossier falsi e lettere anonime per sputtanare Report e passano per “garantisti”. Ma la corsa al Quirinale supera anche i già ragguardevoli standard medi della farsa politica. Dal 2 febbraio Mattarella ha ripetuto in pubblico sei volte che non si farà rieleggere. Per essere più convincente, ha citato Segni e Leone, che non solo teorizzarono il mandato unico, ma si dimisero in anticipo. S’è fatto fotografare mentre cercava casa. E ha iniziato un giro di saluti, confermando a tutti che a febbraio se ne va. Tanta insistenza può avere due soli moventi. 1) Porre fine allo stalking di chi, in pubblico e soprattutto in privato, gli rompe le palle per il bis. 2) Stanare quella sfinge di Draghi che – ormai lo sanno tutti – aspira al Quirinale, ma proprio per questo fa il pesce in barile in ossequio al celebre detto vaticano: “Chi entra papa esce cardinale” (o sacrestano). Ma più Mattarella saluta, più lorsignori fingono di non sentire.

L’altro giorno, mentre ribadiva per la sesta volta di avere le valigie pronte, quel gran genio di Tabacci invitava “i partiti, tutti” a non “infilarsi in vicoli perigliosi” (qualunque cosa significhi) e a “chiedere a Mattarella un ultimo sacrificio” perché “il Paese ha bisogno di continuità a tutti i livelli” (e, se lo dice Tabacci, sarà vero). Quello dice “non ci provate” e lui che fa? Ci prova. Intanto un pesce di nome Zanda e tal Parrini (il pidino che vuole abolire la Severino per i sindaci che rubano o truccano appalti) presentano un ddl costituzionale per la non rieleggibilità al Colle. Voi direte: almeno loro han recepito il messaggio. Magari: nel Paese dove chi vuole il bianco dice nero, l’obiettivo dei due buontemponi è l’opposto di quello dichiarato: “Lasciarsi uno spiraglio per un bis di Mattarella, il secondo e ultimo doppio mandato della Repubblica” (Corriere). Cioè: scrivono “niente bis” perché Mattarella conceda il bis. Cioè pensano che sia come loro e, quando dice “vado”, intenda “resto”. Come Stanlio e Ollio che salutano tutti (“arrivedooorci!”) e non si muovono di lì. Ora temiamo che al capo dello Stato, per non fare la figura del bugiardo tipo Napolitano e scrollarsi di dosso questi stalker, non resti che rinunciare al suo aplomb e sottolineare il settimo diniego con espressioni più persuasive e definitive. Tipo: “Chi camurria, m’aviti scassatu a minchia”.

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