Lettera da Tokyo

Belli i ciliegi giapponesi in fiore, peccato che favoriscano gli assembramenti

Nel Paese si teme la quarta ondata di contagi e in molte Prefetture si pensa di ripristinare le misure di pre-emergenza. Poi però si scopre che 23 funzionari del Dipartimento Salute del ministero vanno a festeggiare in un bar. Neanche fosse l'Italia

Di Fabiola Palmeri
2 Aprile 2021

Ieri primo aprile si è inaugurato il nuovo anno finanziario, scolastico e lavorativo 21/22 in coincidenza del massimo splendore dei fiori di ciliegio. Quest’anno la stagione dei sakura ha anticipato ovunque come prova indiscutibile del cambiamento climatico. A Kyoto la piena fioritura è giunta dieci giorni prima della media, più precocemente di tutti gli anni presi in considerazione dal 1953.

La settimana rosa ha inoltre portato con sé la paura di una quarta ondata da coronavirus, con contagi in pericolosa ascesa per cui al governo, a pochi giorni dallo scioglimento dello stato di emergenza nella capitale e in tre prefetture confinanti, sono in corso una serie di colloqui finalizzati a imporre restrizioni pre-emergenza. Le misure saranno particolarmente mirate alla Prefettura di Osaka, città il cui governatore Hirofumi Yoshimura ha chiesto il permesso di imporre delle misure anti- Covid a partire dal 5 aprile per almeno tre settimane. Osaka ha infatti registrato circa 600 persone contagiate a metà settimana, il quinto numero più alto mai raggiunto dalla Prefettura e la preoccupazione di un ulteriore aumento comincia a farsi largo. Altre Prefetture a rischio sono Miyagi, Hyogo, Nara e Kyoto.

A fronte di una più vivace attività economica registrata sia a Tokyo che altrove, il radunarsi delle persone per i festeggiamenti sotto gli alberi in fiore ha sicuramente contribuito alla ripresa delle infezioni con le varianti inglese, sudafricana e brasiliana ormai presenti nel Paese.

Mentre fervono i preparativi per il viaggio del premier Suga Yoshihide negli Stati Uniti, in calendario per la prossima settimana, un ulteriore scandalo peggiora il già scarso gradimento dell’attuale governo in carica. Nonostante la decisione dell’esecutivo di chiudere bar e ristoranti di Tokyo entro le nove di sera per contenere la diffusione del coronavirus, martedì 23 funzionari della Divisione per la Salute degli Anziani del ministero della Sanità si sono riuniti per un party d’addio in una izakaya (osteria) di Ginza, rimanendoci fino quasi a mezzanotte. Una totale mancanza di responsabilità oltre che un comportamento inappropriato proprio da parte di chi è incaricato a prevenire l’insorgenza della malattia. Dopo la diffusione della notizia sul sito Tokyo Kenzai Online il ministro della Salute Tamura Norihisa si è scusato pubblicamente e restituirà due mesi di stipendio, oltre a rimuovere dall’incarico il Capo della Divisione Manabe Kaoru, per aver organizzato la festa.

Dei rimanenti 22 partecipanti, 19 hanno solo ricevuto degli avvertimenti mentre tre non sono stati puniti in quanto stagisti del ministero provenienti da governi locali.

Nel frattempo Hasegawa Kozo, proprietario di 43 ristoranti a Tokyo, fra i quali anche il locale in cui è stato girato “Kill Bill: Volume I” ha denunciato la città e i funzionari del ministero della Salute, i quali ”non ritengono che sia realmente pericoloso per loro stessi andare fuori a bere, e questa è ipocrisia”.

A seguito dei controlli sull’esportazione del vaccino AstraZeneca, le prime dosi destinate al Giappone arriveranno direttamente dagli Stati Uniti. Inizialmente l’azienda intendeva importare il vaccino dall’Europa, ma le cose sono cambiate a seguito degli inaspriti controlli sulle esportazioni, ha riferito il responsabile giapponese di AstraZeneca, Tanaka Tomo. L’azienda farmaceutica ha poi confermato la notizia alla Reuters, aggiungendo che gradualmente i rifornimenti del vaccino saranno forniti dagli stabilimenti giapponesi del Daiichi Sankyo Co che a maggio comincerà a produrre le dosi in Giappone. Dei 120 milioni di dosi che il Governo giapponese ha deciso di acquistare, ben 90 milioni verranno prodotte dalla ditta farmaceutica giapponese e altri partner locali.

Giovedì sera al Nissan Stadium di Yokohama 8.356 tifosi hanno assistito all’amichevole fra i Samurai Blue e i rivali di sempre della nazionale SudCoreana. Ordinatamente silenziosi e indossando la mascherina, gli spettatori hanno seguito con trepidazione il primo incontro in dieci anni fra le due squadre, partita che si è conclusa 3-0 per i padroni di casa. Endo Wataru ha segnato al 10mo minuto del primo tempo, mentre al 27mo ha raddoppiato Kamada, che questa stagione gioca in Germania nel Frankfurt: “Quanto sono in possesso palla a Frankfurt la passo a un giocatore più veloce di me, ma la Nazionale è una squadra diversa e ho pensato che sarebbe stato meglio finire l’azione io stesso” ha affermato il giocatore. Infine Endo ha segnato il terzo goal all‘83mo minuto, chiudendo definitivamente il risultato. La prossima settimana i Samurai Blue incontreranno a Chiba, e a porte chiuse, la nazionale della Mongolia per le qualificazioni del World Cup.

Ti potrebbero interessare

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione