Pubblicità regresso

Storie senza tempo, all’audacia rivoluzionaria della campagna mancano solo i sex toys

Romanzi che hanno fatto la Storia della letteratura mondiale diventano “una collezione gioiello audacemente ispiratrice che ci invita a sognare” dedicata esclusivamente alle donne. Neanche fossimo nel 1800 di Bridgerton o sotto le coperte in compagnia di Liala

27 Gennaio 2021

Che strano… Si chiama “Storie senza tempo”, eppure sembra di essere stati catapultati proprio da una macchina del tempo nel 1800 neanche 1900. O forse i geniali autori di questa campagna hanno pensato che, poiché ci siamo innamorate del duca di Hastings di Bridgerton (la serie Netflix del momento), al posto delle cronache mondane di Lady Whistledown, ci faremo (ri)ammaliare da Jo March o da Charlotte Bronte. Noi che trascorriamo le giornate suonando il pianoforte e ricamando, le nostre figlie per la cui educazione sentimentale è permesso sognare con Jane Eyre. Scusateci, cari signori, ma avete sbagliato secolo.

Per la cronaca: ci riferiamo alla pubblicità di una collana di romanzi venduti in edicola quasi fossero dei Cartamodelli (o al massimo le ricette e i segreti di Sale&Pepe). Ma non è questo, anzi viva le edicole. “Storie senza tempo” si presenta così: “Una collezione gioiello audacemente ispiratrice che ci invita a sognare”. Scusate, dobbiamo ripetere perché anche scrivendo facciamo fatica ad accettare una simile scempiaggine: “Una collezione gioiello audacemente ispiratrice che ci invita a sognare”. Pregiate copertine e illustrazioni (per chi guarda solo le figure) con “lussureggianti motivi naturalisti” (sic).

Forse si tratta di Liala o di Harmony, quando le ragazzine sognavano, con grande audacia, sotto le coperte? Macché. Parliamo di romanzi che hanno fatto la Storia della letteratura mondiale, celebrati come “opere che hanno rivoluzionato l’universo femminile”. Solo. Così recita la voce guida, naturalmente di donna. Quindi cari uomini, fate la cortesia, state alla larga.

Siccome non è possibile far ridere laddove la realtà è di per sé satirica, ci limitiamo a riportare le descrizioni di ogni singola autrice:
“Jane Austen è DI TENDENZA”. Al Papeete spacca da morire.
“Piccole donne è LA NUOVA ISPIRAZIONE”. Attenzione a non finire come Amy, però.
“Jane Eyre è ASSOLUTAMENTE RIVOLUZIONARIA”. Astenersi femminucce.
“PERCHÉ queste storie così deliziosamente classiche ci appaiono decisamente moderne? PERCHÉ i loro racconti ci accompagnano da molto tempo emozionandoci e facendoci sognare. PERCHÉ contengono personaggi forgiati nel passato in cui ci riconosciamo e identifichiamo. PERCHÉ ci parlano della libertà di decidere o dell’importanza di essere noi stesse, e ci offrono uno specchio in cui guardarci. PERCHÉ sono storie di ieri che ancora oggi ci parlano di noi”.

Nello spot si vedono tre giovani donne eleganti, ben vestite, curate, che si scambiano questi volumi mentre si mettono in posa giustappunto davanti a uno specchio. Virginia Woolf, scànsate proprio.
Ora, cari signori Rba, noi capiamo che i tempi sono difficili e tocca cavalcare le mode, persino quella del neo femminismo. Però fateci il piacere: se ci propinate capolavori come fossero ricami all’uncinetto, abbiate almeno la compiacenza di allegare al prezioso volume un sex toy. Così magari impariamo anche a usarla, l’audacia rivoluzionaria che ci invita a sognare.

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