Elkann

Corse e coca, Lapo Elkann ci ricasca: quella notte folle a Portofino

3 mesi fa. Fermato dai carabinieri con 4 gr di droga

Di Marco Grasso
9 Dicembre 2020

È una notte di metà settembre e sul lungomare fra Portofino e Santa Margherita, una Ferrari sfreccia ad alta velocità. Viene intercettata dai carabinieri che fermano l’autista, gli fanno la ramanzina e una multa salatissima. È l’una di notte. Più tardi, intorno alle 3, una seconda pattuglia incappa in una coppia di uomini che si muove in modo furtivo. Questa volta nel centro di Rapallo, a dieci chilometri di distanza. Alla vista dei militari uno dei due si allontana in fretta. L’altro prova a sbarazzarsi di qualcosa in modo piuttosto plateale, poi si incammina velocemente verso la macchina. A terra i carabinieri recuperano alcune dosi di cocaina, così bloccano e identificano il proprietario dell’auto: è Lapo Elkann. Ed era sempre lui, due ore prima, il pilota spericolato che aveva scambiato il lungomare per il circuito di un Gran premio.

Le follie di quella nottata sono diventate un’inchiesta della Procura di Genova. I magistrati hanno iscritto l’ereditiero di casa Agnelli nel registro degli indagati per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. È il reato contestato dai carabinieri della compagnia di Santa Margherita per il quantitativo di droga che aveva con sé, fra i 3 e i 4 grammi, e per il fatto che era in compagnia di un amico. Sul caso il pm Silvia Saracino ha chiesto l’archiviazione, convinta che quella quantità, vista la storia personale del rampollo tormentato più famoso d’Italia, possa essere considerata a tutti gli effetti una quantità compatibile con un consumo personale. Se il giudice accettasse questa interpretazione, per Elkann resterebbe solo la segnalazione al Sert come tossicodipendente. L’episodio era rimasto finora inedito, avvolto dal riserbo delle indagini. I fatti risalgono al 12 settembre scorso. Lapo è in vacanza in Liguria assieme a un amico. In quegli stessi giorni è spesso ospite di studi televisivi e intervistato da vari giornali per raccontare la sua ultima fatica letteraria, W l’Italia insieme a Lapo. Il controllo della pattuglia è del tutto casuale. E forse dipende più dalla reazione goffa alla vista delle divise. Fatto sta che a un certo punto le cose sembrano mettersi davvero male. I carabinieri si fanno accompagnare all’alloggio di Elkann, una suite dell’esclusivo Hotel Splendido di Portofino. La camera viene perquisita in piena notte e per qualche ora il rischio è che la serata si concluda davvero male. È il pm di turno a indirizzare la vicenda verso una denuncia a piede libero. Sul caso adesso c’è una richiesta di archiviazione.

La vita del nipote dell’Avvocato è costellata di eccessi finiti sulle cronache dei giornali. L’episodio più noto resta quello dell’11 ottobre 2005, quando arriva in fin di vita all’ospedale Mauriziano di Torino per un’overdose causata da un misto di oppio, eroina e cocaina. A salvargli la vita Patrizia, una delle trans con cui aveva passato la serata. A quella vicenda seguono le dimissioni dagli incarichi ricoperti fino a quel momento in Fiat e un periodo di disintossicazione in una clinica riabilitativa texana. Nel 2016 un nuovo caso: a New York inscena il proprio rapimento, con l’obiettivo di ottenere 10mila euro dalla famiglia. Un piano escogitato dopo aver finito i soldi, in due giorni di festini a base di cocaina con una trans in un albergo di Manhattan. Il finto riscatto viene richiesto dalla escort, ma viene subito scoperta dalla polizia. Stanchi dei continui scandali, i familiari prendono le distanze pubblicamente.

L’ultimo incidente risale invece a dicembre 2019, a Tel Aviv: Lapo si schianta a bordo di una fuoriserie, finendo al pronto soccorso con fratture in tutto il corpo. Dal letto dell’ospedale israeliano annuncia di voler cambiare vita: “Voglio ringraziare Dio di avermi dato la possibilità di ridarmi la vita. Voglio dedicare il mio tempo, il mio cuore e risorse economiche a fare del bene occupandomi della mia onlus, che non è un capriccio da bambino viziato. Lapo Elkann non è come lo descrivono gli altri, ma un uomo con il cuore aperto e che ha voglia di fare del bene: questo il mio nuovo motto di vita”. Nuovi guai, invece. E problemi vecchi, auto e droga.

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