Le nuove misure - Guida semiseria di sopravvivenza

Alla fine moriremo tutti: non di Covid, ma di Dpcm

13 Ottobre 2020

Io credo che alla fine ci estingueremo tutti. E non per il Covid, ma per il Dpcm. Perché se è vero che il virus è più pericoloso per una determinata fascia d’età, il Dpcm (o meglio, la bozza circolata nelle ultime ore) farà una strage tra amici, vicini di casa, colleghi di scrivania e congiunti, i quali finiranno per eliminarsi l’un l’altro con la ferocia della disperazione. Come al solito, infatti, lo spazio per le interpretazioni, i dubbi, i fraintendimenti è ampio e rischiosissimo, ed è per questo che vado a elencare i passaggi più fumosi:

1. Vietato il calcetto

Questa sembra la notizia principale, destinata a scuotere il Paese, citata nei titoli di mezza stampa nazionale. Lutto tra tutti i mariti che utilizzavano la scusa del calcetto per vedere l’amante, già provati dal lockdown. Da adesso le scuse con la moglie, possono essere, al massimo, “Amore, vado fare un giro in metropolitana che non ho mai visto la gialla” o “Vado a un funerale”, ma prenotandosi comunque col morto ancora vivo e chiedendogli una raccomandazione, perché non potranno comunque partecipare più di 15 persone.

2. Cene e feste in casa

Dopo il focolaio a un ricevimento di nozze a Monte di Procida dove erano invitate 200 persone, alle cene/feste a casa potranno essere invitate al massimo 10 persone. Che, guarda caso, sono proprio il numero esatto per giocare a calcio a 5. Serpeggia dunque il sospetto che il governo, per non scontentare l’italiano privato dell’unica cosa che conti davvero nella sua vita, e cioè il cacio, stia indirettamente invitando gli italiani a giocare a calcetto tra le mura di casa.

3. Comportamenti individuali

Attenzione però. Come ha suggerito il ministro della Salute Roberto Speranza in un’intervista da Fazio, i comportamenti anomali dentro le mura domestiche potranno essere segnalati dai vicini di casa. E qui l’istigazione alle faide condominiali e di quartiere è evidente. L’eventuale rumore di pallonate e gli inequivocabili fischi da arbitro nell’appartamento di fianco o la musica da discoteca al piano di sopra, saranno oggetto di tali soffiate a forze dell’ordine con conseguenti rese dei conti tra condomini, che Milano in tre giorni si trasformerà in Sarajevo durante l’assedio.

4. Corsa

I runner sono liberi di correre quando e come vogliono, senza mascherina, ma questa è una mossa del governo mirata a fornire agli italiani una falsa percezione di democrazia e libertà. Tutti sanno, infatti, che la maggior parte dei runner italiani sono stati eliminati fisicamente da cecchini improvvisati ma implacabili sui balconi durante la prima emergenza, e che i pochi runner sopravvissuti sono nascosti da sei mesi nelle cunette accanto ai guardrail aspettando di uscire in tempi migliori. Per giunta, il concetto di “corsa” si presta al momento a varie interpretazioni.

5. Passeggiata

A quanto pare infatti, chi corre e dunque fa attività sportiva, è esentato dall’utilizzo di mascherina, ma chi fa semplice attività motoria tipo passeggiare invece deve indossarla. Cioè, se mi passi accanto sudando e sfiatando come un bollitore non devi metterti la mascherina, se mi passi accanto per portare il cane a pisciare sull’albero devi metterla. Bah. Detto ciò, chi fa marcia leggera suppongo si collochi a metà tra attività sportiva e motoria, quindi può tenerla sotto il naso. Chi rincorre la fidanzata dopo una lite furibonda corre, ma non sta praticando sport, quindi che deve fare? E chi corre per prendere l’autobus? Chi saltella sul posto? Chi scappa da un rottweiler e magari viene azzannato proprio perché si è fermato a mettere la mascherina? Guardate che le sfumature sono tante e questa approssimazione non fa bene al Paese.

6. Cerimonie

Poi c’è la storia dei matrimoni con 10 invitati massimo. E se calcoliamo due testimoni, 4 genitori e un paio di fratelli/sorelle a testa, direi che i matrimoni, di fatto, non possono essere celebrati. Restano infatti fuori dalla cerimonia almeno un paio di figure indispensabili all’evento, senza le quali è impossibile validare il rito, che appaiono in ogni matrimonio, ovvero lo zio molesto della sposa che alle 11 di sera è già ubriaco e ci prova con tutte le invitate, compresa la bisnonna sulla sedia a rotelle, e l’amica dello sposo che sta sulle palle alla sposa perché lei cova da anni il segreto sospetto che siano stati trombamici. Almeno queste due figure dovrebbero ottenere un permesso speciale dal Comitato tecnico scientifico.

7. Quarantena a 10 giorni

Poi c’è la storia della quarantena che si ridurrebbe da 14 a 10 giorni. Quindi l’incubazione del virus non va più dai 2 ai 14 giorni, ma si è arrotondato a 10. E non si capisce bene se alla luce di nuovi studi, se perché l’ha suggerito Bassetti dopo un consulto con Barbara D’Urso, o solo per far incazzare come una biscia Andrea Crisanti.

8. Fine del doppio tampone negativo

Basta, forse, col doppio tampone negativo. Si potrà riprendere la vita sociale anche dopo un unico tampone di controllo negativo. Il comitato “quelli che marzo/aprile/maggio sono stati tre mesi ai domiciliari con 15 tamponi positivi dopo il primo negativo”, stanno già fabbricando dell’esplosivo con materiale acquistato su Amazon.

9. Asintomatici

Dopo 21 giorni, anche se con tampone ancora positivo, a quanto pare gli asintomatici positivi potranno uscire. Non si capisce bene se perché uno studio abbia stabilito che dopo 21 giorni gli asintomatici non sono più contagiosi, se l’ha deciso Bassetti dopo un rapido consulto con Red Ronnie o se si vuole far incazzare come una biscia Massimo Galli.

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