Lettera da Mosca

L’estremo sacrificio di Irina, nella Russia che istiga i giornalisti a darsi fuoco

L'ultima notte della sua vita, la caporedattrice di 47 anni ha visto la polizia entrare nel suo appartamento per requisire appunti, strumenti di lavoro, computer, macchine fotografiche. Non ha retto alle pressioni di chi cercava suoi contatti con il gruppo Open Russia, fondato dall'oppositore di Putin Mikhail Khodorkovsky

Di Michela A.G. Iaccarino
9 Ottobre 2020

La Russia è il Paese dove i giornalisti bruciano. L’ultima notte della sua vita Irina Slavina ha visto le divise della polizia entrare nel suo appartamento per requisire appunti, strumenti di lavoro, computer, macchine fotografiche. La mattina dopo, a pochi passi dal portone dell’edificio dell’Fsb, – servizi di sicurezza russi -, il fuoco l’ha divorata. […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione