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Covid, io positivo fantasma nella Lombardia delle promesse. La testimonianza su FQ MillenniuM in edicola

9 Ottobre 2020

Tre giorni di telefonate a vuoto per ricevere indicazioni dopo la positività al tampone. Medici di base incerti di fronte alle richieste dei miei “contatti”. Un limbo senza informazioni chiare né procedure collaudate, che lascia decine di persone sospese e aggiunge all’angoscia del possibile contagio quella di non aver nulla che attesti la situazione, neanche per il datore di lavoro. Succede 6 mesi dopo il picco dell’emergenza Covid nella regione più colpita, la Lombardia. FQ MillenniuM, il mensile diretto da Peter Gomez, in edicola da domani, è dedicato al mostro mai sconfitto della burocrazia italiana, con il resoconto della mia personale esperienza di “positivo al Covid”, e non ancora conclusa.

Martedì 8 settembre, con indolenzimento muscolare e perdita di olfatto, decido di sottopormi a un tampone. Abito a Busto Arsizio, in provincia di Varese. Riesco a ottenere il test il giorno stesso in un centro privato. Mercoledì 9 posso già visualizzare il risultato online: positivo. Avverto familiari e colleghi, che si mettono in isolamento e prenotano tamponi. Telefono al medico di base per avviare la segnalazione all’Ats (l’Asl in Lombardia). Chiedo anche di aggiornare Immuni – per segnalare la positività ci vuole un codice rilasciato da un operatore sanitario – ma dice che non è nelle sue possibilità. La mattina successiva ricevo la chiamata dal centro dove ho fatto il tampone: “Si metta in quarantena con i suoi conviventi e aspetti la telefonata dell’Ats”. Immuni? “Non so”. Le telefonata non arriva, né quel giorno, né quello successivo: mi attacco al telefono e scopro di essere un positivo fantasma. Il mio nome non è nel sistema. Le mie segnalazioni non hanno effetto fino al pomeriggio di sabato 12, a oltre tre giorni dall’esito. Quando per la prima volta mi vengono chiesti i nomi dei familiari conviventi, per i quali c’è la “quarantena fiduciaria”, mentre per me è “obbligatoria”. “Siamo pochi”, si giustifica l’operatrice. E il tracciamento? Ad alcuni colleghi arriva una telefonata tra il 17 e il 18, quando i 14 giorni dal contatto a rischio sono trascorsi. E Immuni? Ottengo il codice il 15 settembre: 6 giorni dopo l’esito del tampone. E la notifica d’avvenuto contatto compare a una collega il 26 settembre. A due settimane l’accertamento della mia positività e a tre dal nostro ultimo incontro.

L’articolo completo su FQ MillenniuM di ottobre in edicola

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