Il virus dilaga nella Ue. Il conto degli infettati è cominciato dopo

Dati impressionanti anche in Spagna, Francia e Germania. In Italia più morti perché i malati son stati individuati prima

Di Uski Audino, Luana De Micco e Marco Pasciuti
20 Marzo 2020

L’onda del coronavirus, che al di là delle Alpi finora si era mantenuta bassa, ora inizia a montare in Europa.

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E lo fa con una velocità che impressiona. Come in Germania, dove i casi di contagio da Covid-19 hanno toccato quota 13.900 (3mila in più in 24 ore) e i morti sono saliti a 44 dai 13 di mercoledì. Numeri ancora inferiori a quelli italiani, ma potrebbe essere una questione di tempo. La differenza, suggerisce l’Istituto Robert Koch è che “in Germania, i singoli casi sono stati individuati precocemente e sono stati fatti molti test. Siamo all’inizio, le cifre possono ancora cambiare”.

“La Germania è all’inizio – spiega Pier Luigi Lopalco, epidemiologo – stanno facendo tanti tamponi ed emergono tutti i casi con pochi sintomi, come all’inizio in Veneto”. I numeri italiani, quindi, non sono un’anomalia e il numero più basso dei decessi registrati da Berlino dipende dal fatto che “loro hanno cominciato a fare rilevazioni molto dopo di noi, che abbiamo iniziato dopo la scoperta del paziente 1 il 20 febbraio – prosegue il docente – i dati dell’ISS ci dicono che tra i primi sintomi e la morte passano in media 8 giorni. Bisognerà capire tra una settimana quanti finiranno in terapia intensive e quante purtroppo moriranno”.

L’opera di ricostruzione delle catene di contagio messa in campo con i test, poi, potrebbe aver solo rallentato la diffusione del morbo e la repentina crescita dei casi registrata in queste ore, concentrata in alcuni Land (Nordreno-Westfalia, Baden-Wuerttemberg e Baviera) rischia di far saltare le misure adottate finora. Da qualche giorno, infatti, i test vengono riservati agli over 65 e alle categorie a rischio e non si seguono più le catene di contagio.

L’onda monta veloce anche in Spagna, dove i casi confermati ieri erano 17.147 (+3.600 in un giorno), e le vittime avevano toccato quota 767: un aumento di 169 unità in sole 24 ore. I casi, riferisce El Paìs, sono passati da 2 a 100 nella prima settimana di rilevazioni, e da 100 a 1.000 in quella successiva, e infine da mille a 4 mila in soli quattro giorni. La curva spagnola cresce con punte giornaliere del 20-25%. Solo a Madrid 6.777 persone ammalate e oltre 3mila ricoveri: solo mercoledì il Covid ha ucciso 108 persone, più di una ogni 15 minuti. Anche qui, nel conteggio non rientrano i positivi che non presentano sintomi.

In Francia i controlli sono stati estesi solo dopo che il 5 marzo è stato trovato positivo un deputato a Parigi. Ora i casi sono ormai 10.995. I morti sono 372, 108 in più in 24 ore. E i contagi raddoppiano ogni 4 giorni. Nel conteggio, spiega la Direzione della Sanità, rientrano “tutti i decessi legati al Covid. Contiamo anche i malati che già avevano una patologia che poi, con il virus, ha accelerato il decesso”. Ma per il direttore generale della Sanità Jérôme Salomon “è difficile paragonare le mortalità dei paesi. Può dipendere da vari fattori, tra cui l’età media e l’impatto della rianimazione”.

“I Paesi sono in fasi diverse – spiega ancora Lopalco – è lo stesso fenomeno che stiamo osservando in Italia, le differenze tra una regione e l’altra si spiegano così”. Una sola certezza: “L’ondata sta montando – conclude – e se gli altri non adotteranno misure straordinarie si ritroveranno una Lombardia in casa”.

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