Firenze

Aeroporto Firenze, bocciato il progetto “renziano”. La rabbia di Lotti e Nardella

No del Consiglio di Stato all’ampliamento dello scalo di Peretola. Stop a Carrai, Comune e Regione sulla valutazione di impatto ambientale. Esultano i comitati

14 Febbraio 2020

Una pietra tombale sull’ampliamento dell’aeroporto di Firenze voluto da Matteo Renzi e Marco Carrai. Con una sentenza di 95 pagine il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso di Toscana Aeroporti (il cui Presidente è lo stesso Carrai), Regione, Comune di Firenze, Enac e ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali che l’estate scorsa si erano opposti alla prima bocciatura del decreto di Valutazione impatto ambientale (Via) da parte del Tar della Toscana. Adesso le istituzioni hanno annunciato che ripresenteranno la Via accogliendo le richieste del Consiglio di Stato, con due problemi: dopo le due sentenze amministrative il progetto rischia di essere stravolto e comunque si riparte da capo, con il rischio che i 5S del governo giallorosa si oppongano comunque.

Secondo i giudici amministrativi, infatti, la commissione che avrebbe dovuto valutare l’impatto ambientale ha esondato dalle proprie competenze: “Non si è limitata a dettare condizioni ambientali ma, da un lato – si legge nella sentenza – ha imposto la ricerca e/o lo sviluppo di nuove soluzioni progettuali, dall’altro ha richiesto l’effettuazione e/o l’approfondimento di studi che avrebbero dovuto essere presentati ex ante ai fini dell’ottenimento della Via e non semplicemente verificati ex post”.

Per questo i giudici di secondo grado hanno confermato la sentenza del Tar della Toscana che il primo giugno 2019 aveva accolto il ricorso dei sette sindaci della piana fiorentina (Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Carmignano, Poggio a Caiano e Signa) e dei comitati.

Il progetto dell’ampliamento di Peretola era partito nel 2014, quando il consiglio regionale aveva approvato il piano d’indirizzo territoriale (Pit) con una nuova pista da 2.400 metri, già bocciato una prima volta dal Tar nel 2016. Il masterplan successivoe prevedeva un investimento di circa 350 milioni, di cui 200 finanziati da Toscana Aeroporti Spa: a inizio febbraio 2019, poi, la conferenza dei servizi del ministero delle Infrastrutture aveva dato il via libera tecnico. Il piano ha trovato ostacoli nella maggioranza gialloverde – il M5S è contrario mentre la Lega era a favore – e poi anche dai giallorosa. Matteo Renzi, dopo aver contribuito a formare il governo Conte, a settembre non l’aveva mandato a dire: “Sono certo che su aeroporto di Firenze e sistema museale fiorentino il Conte 2 avrà un approccio radicalmente diverso – aveva detto –, senza di noi non c’è governo, è chiaro?”.

I 5 Stelle negli ultimi mesi, in vista delleRegionali in Toscana, avevano alleggerito la propria opposizione astenendosi in consiglio regionale su una mozione presentata dal Pd sul rilancio delle “infrastrutture strategiche” tra cui proprio l’ampliamento di Peretola. Ieri però, dopo lo stop alla trattativa con i dem, la candidata grillina Irene Galletti ha esultato: “I giudici hanno bocciato il capriccio di Renzi e dispiace che Eugenio Giani abbia basato la sua campagna elettorale su un cavallo zoppo”. La stessa opinione dei comitati contro l’opera: “I giudici smontano tutto il progetto – dice al Fatto, il presidente Gianfranco Ciulli –, è la fine della nuova pista e ci vorrà una bella faccia di tolla per ripresentarlo. Ma se qualcuno lo farà, noi continueremo a fare i guardiani della Piana fiorentina”. A difesa di Peretola è intervenuto l’ex sottosegretario e ministro dello Sport, il toscano Luca Lotti: “Prendiamo atto della sentenza, ma resto fermamente convinto che l’aeroporto di Firenze abbia la necessità di dotarsi di una nuova pista”. Dello stesso tenore le reazioni del sindaco di Firenze Dario Nardella e del governatore Enrico Rossi: “Andremo avanti” dicono in coro. Come non è dato saperlo.

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