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Di Battista: “Di Maio? Se il Paese è migliorato è anche merito di Luigi”

L'INTERVENTO - Dalla prescrizione alla Spazzacorrotti, dai vitalizi al Reddito fino al decreto Dignità. E ora gli attacchi vili sul suo lavoro alla Farnesina
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Io sono sempre stato scettico sul governo con il Pd. Ho sempre ritenuto difficile raggiungere con il Pd – partito di sistema – la revoca delle concessioni autostradali. Se, al contrario, ciò dovesse avvenire, sarò il primo a rallegrarmi nel dire di avere sbagliato.

Allo stesso tempo è dovere morale dare a Cesare quel che è di Cesare. Nel nostro Paese – al netto di una stampa di regime che racconta falsità – sono state approvate negli ultimi due anni, leggi che hanno reso l’Italia un Paese più civile. La legge sulla prescrizione tutela le vittime. La Spazzacorrotti è una legge eccellente. Il Reddito di cittadinanza, sbeffeggiato dalla nobiltà liberista, ha dato ossigeno a centinaia di migliaia di cittadini in difficoltà. Assurdi privilegi della casta come i vitalizi sono stati colpiti e abbattuti. E il decreto Dignità ogni mese dà i suoi frutti.

Questi sono fatti e Luigi Di Maio ne è stato il principale artefice. Io critico e so che da fuori è anche semplice criticare. A ogni modo una voce che chiede di più e che invoca maggiori prese di posizione anti-sistema credo sia necessaria. Tuttavia, allo stesso tempo, sono una persona perbene che sa valutare i successi delle persone. Negli ultimi mesi sono state approvate leggi che sognavamo venti anni fa.

In politica estera il tiro a Di Maio è indecente. Luigi sta affrontando questioni estremamente complesse con le parole e i gesti corretti. Ciononostante politici ed editori in malafede producono attacchi su attacchi vili e scomposti. Dove stavano lorsignori quando Napolitano e tutto il Pd si accodavano al vergognoso attacco militare in Libia voluto da Francia e Stati Uniti che ha distrutto quel Paese gettandolo in una confusione enorme tutta a vantaggio di scafisti e terroristi? Dove stavano lorsignori quando Berlusconi, amico di Gheddafi, si piegava ai diktat di Napolitano per mantenere ancora per qualche mese la poltrona a Palazzo Chigi?

Erano a fare da lacchè al Potere. Come sempre. Come fanno ancora oggi. Se avessero attaccato i ministri degli Esteri passati soltanto un centesimo di come stanno facendo con Di Maio, questo Paese sarebbe decisamente migliore.

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