Villa Minozzo, 1946

Eichmann: così l’Angelo della Morte fuggì in Emilia

Il criminale di guerra si rifugiò nel paese sugli Appennini, prima d’imbarcarsi a Genova, destinazione Buenos Aires. Perché scelse di nascondersi proprio nelle terre impervie della Resistenza antifascista?

Di Massimo Novelli
6 Gennaio 2020

Era il 22 aprile del 1959 quando Simon Wiesenthal, il “cacciatore di nazisti”, lesse su un quotidiano di Graz, in Austria, un annuncio mortuario in ultima pagina. Si riferiva alla morte di un’anziana donna, Maria Eichmann. Tra le partecipazioni spiccava quella di Vera Eichmann, che Wiesenthal identificò subito nella moglie del criminale nazista Adolf Eichmann […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione