Roma

Stadio, la Raggi torna dai pm: “Così ho scelto Lanzalone”

L’inchiesta - La sindaca richiamata come testimone per chiarire le discrepanze sorte dopo l’interrogatorio dell’avvocato-consulente finito agli arresti

19 Giugno 2018

Virginia Raggi torna dai pm. La sindaca di Roma ieri è stata risentita come persona informata sui fatti nell’inchiesta su Luca Parnasi, l’immobiliarista romano arrestato con l’accusa di associazione a delinquere e corruzione. La sindaca per 45 minuti ha risposto alle domande del pm Barbara Zuin e dell’aggiunto Paolo Ielo. La seconda convocazione era mirata a sciogliere i dubbi dei pm su alcune contraddizioni tra la versione della sindaca e quella fornita nell’interrogatorio da Luca Lanzalone, l’avvocato finito ai domiciliari per corruzione.

Venerdì scorso, quando è stata sentita la prima volta, Virginia Raggi aveva spiegato che Lanzalone gli era stato consigliato dall’attuale ministro della giustizia Alfonso Bonafede e da Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti con il Parlamento. L’avvocato genovese invece avrebbe detto – secondo alcune indiscrezioni – di essere stato scelto direttamente da Virginia Raggi. Chiarito questo primo punto, la sindaca poi ha dovuto chiarire le attività concretamente svolte da Lanzalone. Il punto è rilevante perché il direttore generale del comune, Franco Giampaoletti, sentito venerdì scorso, aveva sostenuto che l’attività di Lanzalone si era affievolita negli ultimi mesi.

I pm vogliono dimostrare la qualifica di pubblico ufficiale di fatto di Lanzalone, senza la quale cadrebbe l’accusa di corruzione. Di qui l’attenzione alle modalità della nomina e alle mansioni di fatto. I pm puntano a dimostrare che Virginia Raggi non solo ha voluto Lanzalone ma ha anche lasciato che di fatto continuasse a occuparsi per lei dello stadio, nonostante la mancata formalizzazione dell’incarico, data l’opposizione dell’Avvocatura del Comune.

Lanzalone si potrebbe difendere smontando la sua qualifica pubblica. Potrebbe sostenere di non essersi più interessato dello stadio dopo la mancata formalizzazione dell’incarico, se non come presidente Acea. Un modo per sostenere che le consulenze propostegli da Luca Parnasi possono essere in conflitto di interesse ma non rappresentano una forma di corruzione, essendo successive al ruolo poi sfumato.

Di qui l’importanza della nomina e delle mansioni. I pm potrebbero contestare comunque la corruzione almeno nella forma ‘susseguente’. Lanzalone in questa ottica avrebbe asservito la sua funzione nel 2017 quando di fatto si occupava di stadio per il sindaco e poi sarebbe stato ‘retribuito’ un anno dopo da Parnasi con le consulenze. L’accusa reggerebbe però se, almeno nel 2017, Lanzalone fosse stato un pubblico ufficiale.

Ecco perché ieri Virginia Raggi ha dovuto rispondere ancora sulla sua scelta. La stessa domanda che per ironia della sorte è stata posta da Lilli Gruber, a poche centinaia di metri di distanza ad Alfonso Bonafede. Ospite di Otto e mezzo negli studi de La7, il ministro ha risposto: “Lanzalone lo ha scelto il sindaco Raggi. Gliel’abbiamo presentato sia io sia Riccardo Fraccaro”.

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