Lettera aperta: Caro Grasso, dimostri di essere di sinistra

23 Dicembre 2017

Gentile Presidente Grasso, nei suoi interventi ha detto più volte che l’obiettivo di Liberi e Uguali è riconquistare gli astenuti e chi si è rivolto al Movimento 5 Stelle pur venendo da sinistra. Lei, quindi, si rivolge anche a molti lettori del Fatto. Poco prima delle elezioni in Sicilia, Marco Travaglio ha scritto che gli italiani qualcosa possono fare. Per esempio non votare chi ha appoggiato quell’obbrobrio inverecondo chiamato Rosatellum. Sono stati solo in tre a opporsi: M5S, “bersaniani” e Fratelli d’Italia. Per chi non è di destra restano solo due strade: 5Stelle o LeU. Ci sarebbe anche l’astensione, che ho praticato (e lo rifarei) nel 1998 e 2008.

Astenersi adesso significa però votare Renzusconi: un delitto, una follia. Da qui a marzo, voi come i 5Stelle, dovrete convincere milioni di elettori. La vostra impresa è lodevole ma difficile, per una serie di motivi – e di riflessioni – che le invio pubblicamente. Sperando in una sua risposta.

– I sondaggi vi accreditano di un 6% circa. Voi sperate di raggiungere il 10%: tanto. Bersani, a DiMartedì, ha detto che non si corre solo per vincere. Per voi un risultato a doppia cifra sarebbe una vittoria. Ci dovete però dire sin d’ora come lo utilizzereste: cercando una sponda con i 5Stelle o facendo la stampella al Pd, magari orfano nel frattempo di quella sciagura politica per brevità chiamata Renzi?

– La vostra strada nasce improba perché gli elettori di sinistra non ne possono più: anzitutto della sinistra, vera o presunta faccia lei. Non se ne può più della “quasi-opposizione” alla Violante (ma pure alla D’Alema). E non se ne può neanche più dei partitini. Voi arrivate dopo Sinistra Arcobaleno, Rivoluzione Civile, Lista Tsipras. Eccetera. Tutti progetti diversamente esaltanti: cosa vi distingue da loro?

L’elettorato di sinistra è più esigente, micragnoso e schizzinoso di quello di destra. Giusto un esempio: la carriera politica ad alti livelli di Vendola, un altro a lei vicino come D’Alema, è finita con le risate al telefono con Archinà. Se a ridere fosse stato un Berlusconi o un Salvini, un Renzi o una Boschi, non sarebbe fregato nulla a nessuno: li avrebbero votati chiunque. Ma l’elettore di sinistra “radicale” è assai meno tollerante: esige il massimo, altrimenti non ti rivota neanche sotto tortura. Come farete a riavvicinarli?

– Dovete gridare, in maniera chiara, che voi con Renzi non andrete mai. La storia della sinistra è piena non solo di pompieri flebili alla Pisapia, ma pure di ex massimalisti tremebondi alla Genny Migliore. Vedo poi che, tra gli sparuti alleati di Renzi, figura un pulviscolo composto da ex Verdi e tipini come Gianfranco Mascia, uno che ai tempi del Popolo Viola giocava al Che Guevara de noantri per poi rivelarsi null’altro che un Rondolino senza conflitti tricologici. Siamo sicuri che, dopo il voto, molti di voi non faranno la stampella rossa del Giglio Tragico?

– La storia della sinistra è anzitutto storia di divisioni (e delusioni). Trovo imperdonabile non avere inglobato nel progetto la “Lista Brancaccio” di Montanari e Falcone. Non so di chi sia la colpa, ma è appunto una colpa: gravissima.

– Dovete essere più efficaci in tivù. Mi perdonerà se le parlo di cose così poco ideologiche e intellettuali, ma quello che tra voi usa meglio la tivù rimane D’Alema. Il quale, pur essendo migliore di qualsivoglia renziano, resta purtroppo quello della Bicamerale. E sta antipatico a mezzo mondo. Il resto della vostra pattuglia – tranne rari casi – pare preparata, ma moscia. La gente è arrabbiata: dovete scaldarla, dovete generare empatia. La politica contemporanea si fa anche in tivù. E oggi, in tivù, sono in tanti a mangiarvi in testa.

– Ancora su D’Alema: io non credo, come sostiene il Diversamente Statista di Rignano, che sia lui a comandare. So però che è quel che pensano in tanti. E la cosa non vi porta voti.

– La Boldrini, che ha fatto molto bene prima di entrare in Parlamento e molto male quando si è rivelata una delle più deludenti Presidenti(e) della Camera, ha tutto il diritto di candidarsi. Alcune sue battaglie, come quella sul cyberbullismo, sono meritorie. Temo però per voi che, più che portarvi voti, pure lei ve li tolga.

Vi occorre una nuova classe dirigente. Non ho certo il mito dei giovani a tutti i costi, anzi la “rottamazione” è una boiata pazzesca (e le Picierno son lì a dimostrarlo). Venite però percepiti come un coacervo un po’ anacronistico e bollito. A livello locale state imbarcando bella gente, ma pure certe carampane che poveri noi (e voi). Vi servono volti nuovi, efficaci, appassionati. Vi serve dare l’idea, anche visivamente, di parlare pure ai giovani. Non solo ai reduci.

Dovete dimostrare che i 5Stelle sbagliano quando dicono che siete uguali agli altri. Che Speranza non è Orfini (mi auguro per Speranza). Che Geloni non è Prestipino (mi auguro per Geloni). Che Bersani ha capito di essersene andato troppo tardi dalla Ditta e che certe porcate “per dovere di partito” non le rivoterebbe più. Dovete dimostrare di essere sinistra. Stavolta sul serio. E senza più prese per i fondelli.

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