“Molti”, neri e senza nome: gli schiavi tornano a Caracalla
Nei sotterranei del complesso termale le fotografie di Antonio Biasiucci: un’occasione per visitare luoghi aperti solo d’estate (anche per mancanza di fondi)
Non si vede nulla. L’impatto tra la luce accecante dell’ottobre romano e il buio quasi pesto dei sotterranei fa male agli occhi. Ci vuole qualche minuto per mettere a fuoco, per abituarsi. Anzi, per immedesimarsi. La galleria degli schiavi è lì davanti. Oggi come ieri, come poco meno di duemila anni fa, nel 216 d. […]
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