L’appello

I parlamentari vogliamo sceglierli noi, no a una legge elettorale incostituzionale – Firma la petizione

3 Ottobre 2017

Pubblichiamo l’appello in 5 punti sulla legge elettorale del Coordinamento democrazia costituzionale. Questa lettera è l’oggetto di una petizione rivolta ai capi-partito e promossa dal Fatto Quotidiano in collaborazione con Change.org (firma qui o nel form in coda a questo articolo).

Malgrado due pronunce della Corte costituzionale, che hanno pesantemente censurato il Porcellum e l’Italicum… ancora una volta una ristretta oligarchia, composta dai capi dei principali partiti, potrà determinare la composizione delle Assemblee parlamentari, assegnando il seggio ai propri fedelissimi ed espropriando gli elettori della possibilità di scegliersi i propri rappresentanti… La volontà degli elettori viene ulteriormente manipolata attraverso una formula che favorisce coalizioni di facciata destinate a sciogliersi dopo il voto, a scapito delle formazioni non coalizzate e della pari dignità dei cittadini elettori… Facciamo appello alle elettrici e agli elettori a mobilitarsi per informare i cittadini… e fare arrivare ai partiti una disapprovazione forte e netta rispetto alle scelte che stanno discutendo in Parlamento.

1. La partita che si sta giocando sulla legge elettorale è una partita sulla Costituzione perché il modello di democrazia consegnatoci dai Costituenti e convalidato dal referendum del 4 dicembre 2016, è fondato sulla centralità di un Parlamento rappresentativo attraverso il quale trova espressione il principio supremo che la sovranità appartiene al popolo, per cui “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (art. 49 Cost.). Un Parlamento che fosse nuovamente eletto con un sistema elettorale incostituzionale e con parlamentari nominati dall’alto non offrirebbe alcuna esistenza ai ricorrenti tentativi di stravolgimento della Costituzione.

2. Malgrado due pronunce della Corte Costituzionale, che hanno pesantemente censurato il Porcellum e l’Italicum facendo sorgere la necessità che il Parlamento  intervenga per far sì che sia restaurato un sistema elettorale omogeneo per le due Camere e coerente con la Costituzione, il disegno di riforma elettorale attualmente in
discussione ripropone il carattere oligarchico e manipolativo della volontà popolare che viziava i precedenti sistemi.

3. Ancora una volta una ristretta oligarchia, composta dal capo o dai capi dei principali partiti, potrà determinare la composizione delle Assemblee parlamentari,  assegnando il seggio ai propri fedelissimi ed espropriando gli elettori della possibilità di scegliersi i propri rappresentanti. Inoltre si potranno tenere fuori dal Parlamento le minoranze sgradite ostacolando la nascita di nuove formazioni politiche. Con il nuovo sistema quasi due terzi dei seggi verranno attribuiti sulla base di liste bloccate, mentre per la quota eletta con il maggioritario, la minima possibilità di scelta insita nel collegio uninominale verrà annullata mediante il meccanismo del voto unico al candidato di collegio e alle liste collegate. La volontà degli elettori, inoltre, viene ulteriormente manipolata attraverso una formula che favorisce coalizioni di facciata destinate a sciogliersi dopo il voto, a scapito delle formazioni non coalizzate e della pari dignità dei cittadini elettori.

4. Chiediamo che siano ricostruite le condizioni di legittimità democratica del Parlamento: che il prossimo Parlamento non sia eletto un’altra volta con una legge elettorale incostituzionale, che sia consentito a tutti i cittadini elettori di scegliersi liberamente i propri rappresentanti, che sia eliminato ogni meccanismo che manipoli la volontà degli elettori (come il voto unico) o che possa alterare la volontà espressa dal voto popolare. Ribadiamo con forza le richieste formulate nella Petizione popolare presentata alle Camere su iniziativa del CDC: abolizione del premio di maggioranza, dei capilista o dei listini bloccati, delle pluricandidature. Occorre quindi un sistema sostanzialmente proporzionale, che può essere compatibile sia con il voto di preferenza sia con i collegi uninominali.

5. Facciamo appello alle elettrici ed agli elettori a mobilitarsi perché siano garantite la scelta libera e diretta dei parlamentari da parte dei cittadini e la rappresentatività delle Camere.

6. Invitiamo a partecipare alla campagna i Comitati territoriali. Promuoviamo la tenuta di incontri pubblici nazionali e locali, nei quali chiedere alle forze politiche e ai loro rappresentanti nei territori di pronunciarsi contro il sistema elettorale in discussione e a favore di un sistema conforme alla Costituzione e pienamente democratico.

AGGIORNAMENTO – Il Governo ha deciso di compiere, per la seconda volta nel corso di questa legislatura, nata sotto il segno di una legge elettorale incostituzionale, il gesto provocatorio ed offensivo per una democrazia parlamentare di porre il voto di fiducia sulla legge elettorale. Approvare la legge elettorale, a pochi mesi dalle elezioni, con il voto di fiducia è un atto politicamente grave ed inaccettabile, inoltre è contrario alla lettera e allo spirito dell’articolo 72 della Costituzione che esige il ricorso alla procedura normale per approvare le leggi elettorali. Siamo innanzi all’ulteriore tentativo di espropriare i Cittadini della libertà di scegliere i propri rappresentanti nel Parlamento, quindi di ostacolare i principi di rappresentanza e di partecipazione attiva. Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha contribuito in modo rilevante al successo del 4 dicembre 2016 e al sostegno di tutte le richieste dei Cittadini nei molteplici e complessi contenziosi innanzi alla Corte Costituzionale rivolti ad ottenere norme conformi alla Costituzione in materia elettorale.

Al riguardo, chiediamo di sostenere le iniziative rivolte a promuovere la partecipazione democratica e ad attuare la Costituzione. L’impegno del Coordinamento necessita di un sostegno, come già avvenuto nella stagione referendaria, per finanziare le iniziative in corso. Naturalmente daremo conto dell’utilizzo delle risorse raccolte, che verranno impiegate esclusivamente per le iniziative contro questa legge elettorale che toglie ai cittadini il diritto di scegliere i loro rappresentanti in parlamento e per le altre campagne sulla democrazia costituzionale.

Una donazione per difendere la Costituzione
Segnaliamo i riferimenti bancari per le donazioni
Tramite bonifico all’Iban:
IT50H0101003201100000015772
Intestato a: COORDINAMENTO per la DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE
Sul Sito: http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it/contatti/#dona

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