La democrazia dei teorici del M5S egemone

1 Aprile 2017

Cari teorici dell’“egemonia 5S”, una cosa bisogna riconoscervela: siete immuni dal dubbio. La vostra tesi di fondo è: gli ultracorpi grillini, baccelloni caduti sull’Italia da chissà quale inospitale pianeta extrasolare, si stanno impadronendo di tutto prima ancora di arrivare al governo. Per dirla con Gramsci, stanno imponendo la loro egemonia. Si salvi chi può. La linea l’ha dettata il prof. Panebianco: l’egemonia grillina, ha spiegato, è pari a quella del Pci nel secolo scorso. Non governava ma era riuscito a insinuarsi nelle istituzioni culturali (editoria, università, tv…) come il calcare nelle lavatrici. Scopo della Spectre pentastellata? Minare alla base la democrazia rappresentativa.

Per fortuna esistono i Calfort come il professor Panebianco; o come il suo emulo Goffredo Buccini, il quale, sempre dalle colonne del Corsera, afferma che la “crescente egemonia dei Cinque Stelle nel Paese” ci sta precipitando verso “il rovesciamento della gerarchia tra credenza e conoscenza”: “La chiave per capire la natura del Movimento pentastellato e la sua sintonia con lo spirito del tempo sta forse qui, e chiarisce, ad esempio, perché risulti utile ai grillini silenziare non un giornalista o l’altro ma il giornalismo indipendente come funzione”. Segue galoppata argomentativa in cui – indipendentemente, ça va sans dire – si mescolano le polemiche contro i vaccini (indigeribili, quelle sì) con il reddito di cittadinanza, le scie chimiche con lo stadio della Roma, Rousseau e Quarto…

Avete le idee chiarissime, cari teorici: se posso ricapitolare, il M5S mira dunque a distruggere, nell’ordine, la democrazia rappresentativa, la conoscenza e il giornalismo indipendente. E non basta, perché c’è anche il problema Tv (notoriamente tutta in mano ai grillini, con direttori di rete e Tg fieramente antigovernativi e barricaderi). Ce lo chiarisce su Repubblica, in una vibrante intemerata, Sebastiano Messina. Il quale denuncia: i grillini non accettano il confronto in tv! Acconsentono soltanto a farsi intervistare da soli! E la Tv pubblica, quella pagata con i soldi nostri, è prona ai loro capricci! Scandalo!

Poco importa che questa circostanza si verifichi soltanto con Di Maio (e manco sempre), leader del Movimento, e sia smentita perfino da un articolo di Annalisa Cuzzocrea sullo stesso giornale; e poco importa, anche, che chiunque abbia lavorato per un secondo in un talk politico sappia perfettamente che, da sempre, perfino l’ultimo dei peones, di qualunque partito, storce il naso sugli “altri ospiti” e detta condizioni sul parterre. Queste, o teorici, sono quisquilie di fronte alla vostra Santa Causa: dimostrare che un intero movimento politico, dal primo all’ultimo esponente, dalla a alla z di ciò che afferma – nonostante si sia presentato alle elezioni e abbia preso milioni di voti, nonostante abbia incanalato un malcontento che altrove ha assunto forme sinistre – non ha alcun titolo a esistere ed esprimersi. Cancellarlo.

Perché la democrazia che voi tanto appassionatamente difendete dal pericolo grillino ha senso soltanto se rappresenta voi. Se rappresenta qualcuno che la pensa in altro modo, già cominciate a irritarvi. E fate bene: la democrazia mica è roba per tutti, cribbio.

Un cordiale saluto.

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