Controstoria dell’arte/5

Quei frutti esotici che hanno nutrito l’arte italiana

Se il bello è parte del disegno di Dio, allora deve essere anche buono. Ma dicono che con la cultura non si mangia

Di Simone Verde
18 Settembre 2016

Quando nel 1590 Arcimboldo dipinse il ritratto di Rodolfo II di Asburgo, tra la frutta e la verdura che componevano il suo volto ci mise pannocchie e zucche provenienti dal nuovo mondo. Non soltanto per sottolineare l’ampiezza nel tempo e nello spazio dell’Impero, ma per illustrare la totalità del possibile contenuta in potenza nella mente […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.