Cambiano i colori ma l’odio contro i profughi resta sempre lo stesso
Il Tricolore sventolato contro “i clandestini” ricorda gli sputi e gli assalti ai profughi istriani accusati di fascismo
Puzza più un tinello lindo che un centro d’accoglienza. È il tanfo dell’odio. Chiamare clandestini i profughi per poterli prendere a calci e magari scorreggiare cinismo davanti alla foto del bimbo morto è un già visto dell’odio. Diocenescampi ci vanno col tricolore in mano a gridare “fuori i clandestini”. Lo fanno in nome dell’identità e […]
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