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Gli Usa negano il visto all’ex commissario Ue Breton e altri 4 europei: “Danneggiano i nostri interessi”

Sanzioni per cinque personalità europee impegnate a favore di una regolamentazione più severa sul settore tecnologico: "Censori stranieri"
Gli Usa negano il visto all’ex commissario Ue Breton e altri 4 europei: “Danneggiano i nostri interessi”
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Gli Stati Uniti hanno deciso di sanzionare cinque personalità europee impegnate a favore di una regolamentazione più severa sul settore tecnologico. Tra loro c’è anche l’ex commissario europeo per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton. A lui è stato vietato l’ingresso nel Paese. Il Dipartimento di Stato ha giustificato le misure affermando che le azioni di queste persone equivalgono a “censura” e sono dannose per gli interessi americani.

Breton, indicato in Commissione dal presidente francese Emmanuel Macron, si era dimesso il 16 settembre del 2024 annunciando la decisione con una lettera pubblicata su X dopo alcuni contrasti con la presidente Ursula von der Leyen. Da commissario europeo aveva identificato 6 compagnie “gatekeepers” (da Amazon fino a Apple e Meta, 5 statunitensi e una cinese) sottolineando che dovevano attenersi alle nuove regole del mercato digitale Ue: nessuna di esse potrà dirsi “troppo grande per rispettarle”, aveva detto Breton.

In una nota del segretario di Stato Marco Rubio si legge che “il dipartimento di Stato sta intraprendendo azioni decisive contro cinque individui che hanno guidato sforzi organizzati per costringere le piattaforme americane a censurare, demonetizzare e sopprimere i punti di vista americani a loro contrari. Questi attivisti radicali e le Ong strumentalizzate hanno promosso la repressione della censura da parte di stati stranieri, prendendo di mira in ogni caso oratori e aziende americane”. Pertanto, prosegue Rubio, “ho stabilito che il loro ingresso, la loro presenza o le loro attività negli Stati Uniti hanno potenzialmente gravi conseguenze negative per la politica estera degli Stati Uniti”. La nota di Rubio si conclude sottolineando che, “il presidente Trump ha chiarito che la sua politica estera ‘America First’ respinge le violazioni della sovranità americana. L’ingerenza extraterritoriale dei censori stranieri che prendono di mira la libertà di parola americana non fa eccezione. Il dipartimento di Stato è pronto ad ampliare l’elenco odierno se altri attori stranieri non cambieranno rotta”.

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