Minacce di morte via social al giornalista della tv di Pordenone che si occupa di criminalità alla stazione. Via alle indagini
Minacce di morte via social a un giornalista dell’emittente TV12 di Pordenone, che fa parte del gruppo Medianordest. A pronunciarle è stato un giovane, con il volto coperto da un passamontagna nero, come testimonia il video che gira in rete ed è stato mandato in onda da un servizio della stessa televisione privata. Federico De Ros ha girato alcuni servizi nella zona della stazione degli autobus del capoluogo, denunciando e documentando violenze, con l’uso di armi da taglio e con spranghe di ferro da parte di bande di giovani. In una occasione è stato affrontato di persona, alla presenza di un cameraman, e diffidato a mandare in onda i servizi. Poi c’è stata la lugubre apparizione in video di un giovane che lo apostrofa con frasi offensive e con minacce di morte (“Spero tu muoia”). Sono seguiti alcuni messaggi web con l’augurio al giovane cronista di morire di cancro.
L’interessato e la direzione di TV12 hanno presentato denuncia in Questura. Da tempo gli agenti stanno indagando sulla popolazione giovanile che trasforma la stazione in un luogo ad alto rischio. Sono anche stati eseguiti in un passato recente quattro fermi nei confronti di ragazzi per lo più stranieri ritenuti responsabili di aggressioni.
Solidarietà è stata espressa innanzitutto dall’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia, con il presidente Furio Baldassi che ha parlato di una situazione grave. “L’ennesimo tentativo di minacce nei confronti di chi è impegnato a garantire l’informazione dimostra come nella zona di Pordenone siamo arrivati al livello di guardia. Invitiamo le autorità a vigilare per garantire l’incolumità dei colleghi”. Analoghe dichiarazioni sono arrivate dall’Assostampa del Friuli e dalla Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione.
Il governatore Massimiliano Fedriga ha espresso la sua solidarietà, anche a nome della giunta regionale: “Auspichiamo che al più presto venga fatta luce da parte delle forze dell’ordine su quanto accaduto, in quanto si tratta di atti inaccettabili oltre che ingiustificabili. Si tratta di episodi gravissimi, che colpiscono non solo una persona, ma il principio stesso della libertà di informazione, pilastro fondamentale di ogni democrazia. Raccontare la realtà dei territori, anche quando è scomoda, è un dovere del giornalismo e un diritto dei cittadini”.