“La boxe è salire sul ring a combattere, non è sui social. Lui ha meritato tutto”: si ritira Crawford, parla l’unico che l’ha battuto due volte
Terence Crawford, probabilmente il migliore pugile dell’ultimo decennio, ha deciso di ritirarsi. A 38 anni compiuti, ha conquistato il mondiale in cinque diverse categorie di peso, l’ultima volta salendone addirittura due per sconfiggere “Canelo” Alvarez nei Super Medi. Da quando è passato professionista nel 2008 “Bud” ha combattuto 42 match vincendoli tutti, 31 per ko. Chiude così la carriera da imbattuto, con un record senza l’ombra di una sconfitta o di un pareggio. Ha percorso la strada per il successo a fari spenti, senza diventare mai un vero personaggio mediatico, ma pensando solo a salire sul ring e a mettere giù il rivale. Questa uscita di scena comunque abbastanza inaspettata è in linea con la storia di un pugile che ha onorato la boxe sul quadrato forse più di chiunque altro negli anni recenti.
Se da professionista Crawford non ha conosciuto sconfitte, da dilettante c’è chi lo ha battuto per ben due volte. Ci è riuscito Jerry Belmontes, texano classe 1988 di Corpus Christi, un’ottima carriera anche da Pro, sotto contratto con la Promotion di Oscar de la Hoya: è arrivato anche ad un passo dal conquistare la cintura mondiale WBC dei leggeri, sconfitto ai punti per split decision da Omar Figueroa. Oggi Belmontes non frequenta più le palestre per professione, ma lavora in una grossa azienda a Sinton, sempre in Texas e risponde alle domande del fattoquotidiano.it in una pausa caffè.
Belmontes, si ricorda quei due match?
Certo, furono due match molto equilibrati, nel primo a Kansas City lo sconfissi 15-11, poi in Colorado vinsi 13-12.
Quest’ultima era la semifinale dei Campionati nazionali del 2007. Cosa aveva allora lei di più di Crawford?
Ero un pugile molto intelligente, con mani e gioco di gambe veloci.
Avrebbe mai immaginato che Crawford potesse fare la carriera che poi ha fatto da professionista?
Sapevo che avrebbe fatto qualcosa di importante nella boxe perché aveva già grandi skills di pugilato.
Lo ha più rivisto da allora?
Un paio di volte e abbiamo entrambi ricordato quei momenti da amatori.
Oggi le mancano di più gli anni di quando combatteva da pro o quelli da dilettante?
Mi mancano entrambi i periodi. Sento soprattutto la mancanza di quello che si prova sul quadrato il giorno del match.
Che ricordi ha invece del mondiale Wbc con Figueroa?
Fu un’emozione, combattere su Showtime è stato fantastico, ma penso che i giudici mi abbiano derubato in quell’incontro.
Quando “Bud” vinse il primo mondiale cosa provò?
Felicità, lo sono stato ogni volta che gli è successo.
E ora si è ritirato anche lui (Belmontes invece ha chiuso con la boxe nel 2016).
Davvero, ancora non ci credo che sia successo veramente.
Pensa che lui abbia gestito bene la sua carriera?
Sì, la boxe è allenamento in palestra e poi salire sul ring a combattere, non è sui social media.
C’è qualcosa che vorrebbe dirgli oggi?
Gli faccio solo i complimenti per quello che ha ottenuto nella sua splendida carriera. Ha meritato tutto.
E se fra un po’ di tempo le chiedesse una rivincita, salirebbe di nuovo sul ring?
Certo che sì. Tra un paio d’ore io sono in palestra che mi alleno.