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“Nel tennis ci si evolve sempre, si deve crescere mentalmente”: chi è Samuel Lopez, il nuovo coach di Carlos Alcaraz

La sua parabola è stata segnata dalla collaborazione al fianco di Pablo Carreno Busta, portato fino alla Top 10. Poi il lavoro in silenzio nel team dello spagnolo, che ora lo ha scelto quanto meno per gli Australian Open
“Nel tennis ci si evolve sempre, si deve crescere mentalmente”: chi è Samuel Lopez, il nuovo coach di Carlos Alcaraz
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Un fardello e una grande opportunità, arrivata all’improvviso, inaspettata, a meno di un mese dall’inizio dell’Australian Open. Samuel Lopez inizierà il 2026, di fatto, come nuovo allenatore capo di Carlos Alcaraz, prendendo il posto lasciato da Juan Carlos Ferrero, di cui è stato il principale collaboratore nel team dell’attuale numero 1 del mondo dalla off-season 2024. Il tutto appena sei giorni dopo essere stato nominato Allenatore dell’anno dall’Atp (insieme all’ormai ex allenatore di Alcaraz). Questo in attesa di capire le future intenzioni dello spagnolo riguardo al nome che dovrebbe andare ad occupare la casella lasciata libera da Ferrero.

Lopez in questa stagione è stato un personaggio silenzioso, rimasto un po’ nell’ombra negli equilibri di Alcaraz, ma è stata anche una figura molto importante. Non ci sono soltanto gli aspetti tecnici e tattici nella sua visione del tennis. C’è anche un concetto che dà grandissima importanza al lato mentale: “Nel tennis ci si evolve sempre, ma soprattutto si deve crescere sul piano mentale”, sottolineava in un’intervista del febbraio scorso. E forse è anche in queste parole che sta il fondamento dietro alla stagione appena conclusa, che ha visto Alcaraz trionfare al Roland Garros e allo US Open, riconquistare il numero 1 del mondo e alzare ben 8 titoli.

Nato ad Alicante, classe 1970, quella di Samuel Lopez nel tennis è una carriera costruita all’angolo, come allenatore. Come giocatore infatti non ha mai raggiunto livelli d’eccellenza, sia in singolare che in doppio. Sul sito ufficiale dell’Atp il suo nome è accompagnato da un solo dato: la posizione numero 1.459 come punto più alto raggiunto nella classifica del doppio. Il grande tennis insomma lo ha sempre visto da molto lontano. È stato però tra i fondatori, insieme ad Antonio Martínez Cascales, dell’attuale Ferrero Tennis Academy a Vilena, dove ha seguito tanti giovani tennisti.

Prima di Alcaraz, la sua parabola è stata segnata dalla collaborazione al fianco di Pablo Carreno Busta, lunga ben 9 anni. In questo lasso di tempo Lopez, grazie alla sua guida e ai suoi consigli, ha spinto il tennista di Gijon verso la top 10 mondiale (toccata per la prima volta nel settembre 2017), oltre a sette titoli Atp e soprattutto alla conquista della medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020, togliendola a Novak Djokovic. Un rapporto interrotto alla fine del 2024.

Questo nuovo rapporto tra Alcaraz e Lopez prende forma da una rottura senza avvisaglie della vigilia, che ha diverse similitudini con quella che portò alla separazione tra Jannik Sinner e Riccardo Piatti. Anche in quel caso la notizia arrivò come un fulmine a ciel sereno, seguita da una discreta dose di perplessità generale. Come l’azzurro, anche lo spagnolo sembra intenzionato a compiere un passo in avanti al di là dei risultati, per vedere di esplorare altre sfumature del proprio gioco. Insomma, Alcaraz ha cambiato perché era giunto il momento di cambiare, aprendo un nuovo capitolo della propria carriera. Un capitolo che vede nella prima riga, al momento, Samuel López Jareño.

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