“Investito da un’auto non assicurata, ho saltato sul cofano e stupito i medici. C’è una maleducazione imperante e intollerabile”: lo sfogo di Silvio Martinello
“Questo è il risultato, visibile, di un investimento di cui sono stato vittima stamani intorno alle 7, mentre attraversavo la strada sul passaggio pedonale con Hug, il mio fedele compagno a 4 zampe”. A parlare è Silvio Martinello, ex ciclista italiano ed ex campione olimpico. Martinello ha raccontato sul proprio profilo Instagram di esser stato investito sulle strisce pedonali da un’auto che – dopo i dovuti controlli – è risultata anche essere senza assicurazione.
“La dinamica è semplice, si ferma l’auto per darmi la precedenza sul mio lato sinistro, inizio l’attraversamento e dal lato opposto sopraggiunge un’auto a velocità modesta e penso si fermi, invece non lo fa”, ha raccontato l’ex ciclista. “L’impatto è violento ma comunque in parte limitato dalla mia prontezza di irrigidirmi e saltare letteralmente sul cofano dell’auto che mi scaraventa ad un paio di metri di distanza”.
Nessuna conseguenza grave per Martinello, che però è dovuto recarsi in pronto soccorso per le cure mediche e si è procurato diverse contusioni fastidiose che renderanno il suo Natale meno sereno. “9 punti di sutura ma nessuna frattura, tante contusioni dolorose che con il passare delle ore si fanno sempre più cattive. La parte inferiore del mio corpo salvata dal salto sul cofano, condizione che ha sorpreso anche i medici del pronto soccorso e che mi ha consentito di non avere danni ben più seri”.
Ma oltre al danno, per Martinello, c’è la beffa: “La corsa in ospedale, i rilievi della stradale e relativo sequestro dell’auto coinvolta per non essere coperta dall’assicurazione! Personalmente utilizzo l’automobile quando strettamente necessario, sono un assiduo pedone e ciclista per le mie commissioni, vedo cose che gridano vendetta e che mi portano a chiedermi come molta gente abbia perduto definitivamente il buon senso”, ha denunciato Martinello.
L’ex campione olimpico di Atlanta del 1996, ma anche cinque volte campione del mondo di ciclismo (due nell’americana, due nella corsa a punti e una nell’inseguimento a squadre), ha poi parlato di un problema di educazione stradale ormai noto e largamente diffuso.
“La domanda è: ma cos’altro bisogna fare per obbligare chi si trova alla guida di un mezzo a rispettare il codice della strada e viversi gli spazi comuni con ragionevolezza? La maleducazione imperante e intollerabile, l’inconsapevolezza di avere un’arma in mano che può uccidere se utilizzata impropriamente rappresentano ormai una costante nelle nostre vite, non se ne può veramente più”.
Martinello ha concluso poi il post: “Fino ad oggi ne parlavo senza aver vissuto un’esperienza personale, facendo comunque la mia umile parte per sensibilizzare l’opinione pubblica, ora che sono stato coinvolto direttamente l’impegno sarà ancora maggiore”.