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“Cortina è l’unica ad aver avuto due volte le Olimpiadi”. Zaia gonfia il petto per un primato inesistente

DIARIO OLIMPICO - St. Moritz, Lake Placid, Innsbruck e Salt Lake City: prima di Cortina, altre quattro località avevano fatto il bis. Che bisogno c’è di attribuirsi un falso merito?

Nessuno potrà mai capire quale meccanismo induca i politici a dire le bugie, a stravolgere l’oggettività a proprio uso e consumo, a fornire dati errati per il semplice piacere di apparire, affermare una differenza, rivendicare un merito. Sperando di uscirne senza smentite. In questa sagra degli strafalcioni, più o meno voluti, c’è un terreno – quello della storia delle Olimpiadi – che dovrebbe essere risparmiato. Basterebbe studiare o soltanto leggere qualche scheda messa a disposizione da Fondazione Milano Cortina 2026. Il Comitato organizzatore ha investito, infatti, cifre importanti nell’allestimento del sistema informatico, al punto da sfidare le procedure di appalto, come hanno testimoniato le inchieste aperte nel 2024 dalla Procura della Repubblica di Milano, nell’ipotesi di turbativa d’asta. A parte l’esito di quel filone investigativo, con la parola che è passata alla Corte Costituzionale, non si può negare che la mole di notizie sulle caratteristiche presenti, passate e future dei Giochi fornite agli appassionati sia molto consistente e affidabile.

Un capitolo speciale è dedicato, per esempio, a tutte le edizioni, estive e invernali, che si sono succedute nell’era moderna, a partire da Atene 1896 e da Chamonix-Mont Blanc 1924, con un corollario di informazioni, a cominciare dalla successione cronologica delle edizioni. Per questo motivo non possono che stupire le parole pronunciate dall’ormai ex governatore del Veneto Luca Zaia sul piazzale del Quirinale, poco dopo l’accensione della fiamma da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Rivendicando per l’ennesima volta l’intuizione della candidatura italiana distribuita sul territorio (Regioni Lombardia e Veneto, Province autonome del Trentino – Alto Adige) ha detto, gonfiando il petto: “Nasce tutto da una mia idea candidare Cortina, Trento e Bolzano. Dicevano che sarebbe stato impossibile, perché Cortina aveva già avuto le Olimpiadi nel 1956. Oggi posso dire che Cortina è l’unica realtà al mondo che ha avuto per due volte le Olimpiadi e quindi è un bel risultato. Tre miliardi e mezzo di cittadini del mondo vedranno le nostre Olimpiadi. L’ultima indagine ci dice che vale 5,3 miliardi di Pil. Direi che ci sono tutti i presupposti per un nuovo Rinascimento”.

Trascurando l’eterna giaculatoria dei miliardi di telespettatori che guarderanno le nostre montagne e dei soldi che nevicheranno sui borghi alpini, colpisce l’enfasi con cui viene celebrata la doppia Olimpiade che a distanza di settant’anni sarebbe celebrata nello stesso luogo, unico luogo, Cortina d’Ampezzo. Un record storico. Una medaglia d’oro che l’ex governatore leghista del Veneto si è appuntato da solo al petto, ancor prima di essere premiato da 200 mila preferenze nelle regionali di fine novembre.

Peccato si tratti di una balla. È vero che Cortina è sede di due edizioni, nel 1956 (821 atleti, 32 paesi) e nel 2026 (più di tremila atleti e 93 paesi). Ma non è la sola. Ce ne sono altre quattro ad aver avuto lo stesso privilegio. La svizzera Sankt Moritz è stata sede dei secondi giochi invernali nel 1928 (464 atleti, 25 nazioni partecipanti) e della quinta edizione nel 1948 (669 atleti, 28 nazioni), la prima dopo l’interruzione dovuta alla Seconda guerra mondiale. Ma c’è anche la statunitense Lake Placid, sui Monti Adirondack, contea di Essex, nello Stato di New York: venne scelta nel 1932 (terza edizione, 232 atleti, 17 nazioni) e fece il bis nel 1980 (13. edizione, 1.072 gareggianti e 37 nazioni). Non manca nemmeno l’Austria, con Innsbruck, la cui pista da bob ha costituito un’alternativa nel caso Cortina non riuscisse a costruire il proprio impianto: fu sede nel 1964 (nona edizione, 1.091 atleti, 36 paesi) e nel 1976 (12. edizione, 1.123 atleti, 37 paesi). C’è infine un quinto caso, la statunitense Salt Lake City, stato dell’Utah, ospitante nel 2002 (19. edizione, 2.399 atleti, 77 paesi) che è già stata designata per la 26. edizione, nel 2034.

Cortina è già bella di suo, o meglio lo era prima degli stravolgimenti infrastrutturali provocati dall’infernale macchina organizzativa delle Olimpiadi. Che bisogno c’era di attribuirle un merito che non ha? Nessuno, anche perché la citazione errata è immediatamente confutabile e va ascritta a quella babele di parole che gli amministratori, gonfiando il proprio ego e il consenso personale, distribuiscono ai cittadini più creduloni o a quelli così disincantati da non prestarvi nemmeno attenzione.