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Cambiamento climatico, l’Atp introduce nuove regole per combattere il caldo estremo

Le misure - arrivate con più di 30 anni di ritardo rispetto al circuito Wta - sono state introdotte dopo i vari ritiri di massa negli ultimi mesi, i malori e le lamentale dei tennisti di punta
Cambiamento climatico, l’Atp introduce nuove regole per combattere il caldo estremo
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Mai più casi come Jannik Sinner a Shanghai, mai più ritiri di massa nei tornei e malori frequenti. O meglio, questo si spera in casa Atp dopo l’ultima importante novità. Il Consiglio Direttivo dell’Atp ha infatti approvato l’introduzione di una nuova regola sul caldo che entrerà in vigore dalla stagione 2026, allineando l’approccio dell’Atp a quello della Wta (dove le norme in caso di caldo eccessivo esistono dal 1992) e rafforzando le tutele per i giocatori che gareggiano in condizioni estreme. A comunicarlo è la stessa federazione tennistica sul proprio sito ufficiale.

Una misura ormai necessaria, visto che il cambiamento climatico sta provocando sempre più difficoltà anche al calendario tennistico. Negli ultimi tornei del 2025 ci sono stati tantissimi tennisti che hanno optato per il ritiro per via di condizioni di caldo estremo. Il nuovo regolamento si basa sulla temperatura di sensori specifici come il bulbo umido e il globo nero (Wbgt, acronimo di Wet Bulb Globe Temperature) e introduce soglie chiare per le misure di raffreddamento e la sospensione del gioco negli incontri di singolare al meglio dei tre set. L’indice di Wbgt è utilizzato per misurare lo stress termico da caldo sull’uomo mettendo insieme la temperatura dell’aria, l’umidità, il vento e le radiazioni dei raggi solari.

Le misure di raffreddamento saranno implementate quando la Wbgt raggiungerà i 30,1 °C o più durante i primi due set degli incontri di singolare al meglio dei tre. Una volta attivata, entrambi i giocatori potranno richiedere una pausa di raffreddamento di 10 minuti al termine del secondo set. Durante la pausa, i giocatori possono utilizzare misure di raffreddamento, idratarsi, cambiarsi, fare la doccia e ricevere assistenza, sotto la supervisione dello staff medico dell’Atp.

Il match sarà sospeso invece quando la Wbgt supererà i 32,2 °C. La nuova regola sul caldo prevede un approccio strutturato e supportato da un punto di vista medico per la gestione del caldo estremo, con l’obiettivo di salvaguardare la salute dei giocatori e migliorare contemporaneamente anche le condizioni di spettatori, arbitri, raccattapalle e staff del torneo. Le nuove misure riguarderanno però solo i tornei che si giocano al meglio dei tre set, ma non gli Slam, che hanno regole e misure proprie in queste situazioni.

Le lamentele dei tennisti

Misure arrivate soprattutto dopo le tante lamentele dei tennisti nei mesi scorsi e i tanti malori. Jannik Sinner si è ritirato a Shanghai contro Griekspoor a causa di forti crampi alle gambe. Novak Djokovic si è lamentato delle condizioni metereologiche dopo aver vomitato durante una partita poi vinta. “È devastante quando si ha un’umidità superiore all’80% giorno dopo giorno”, ha detto Djokovic, “soprattutto per i ragazzi quando giocano di giorno con il caldo, con il sole”. Ancora più dure le parole del danese Holger Rune che rivolgendosi agli organizzatori ha esclamato: “Volete che un giocatore muoia in campo?“.

I regolamenti degli Slam

I tornei del grande Slam, eventi non direttamente gestiti dall’Atp, stabiliscono in modo autonomo le proprie politiche sul caldo. Anche gli US Open, il Roland Garros e Wimbledon hanno regole basate sulle letture dell’indice Wbgt, così come le competizioni di tennis alle Olimpiadi, gestite dalla Federazione Internazionale di Tennis.

Gli Australian Open, in programma a gennaio durante l’estate australiana, si basano infine sulla cosiddetta Scala dello Stress da Calore, che calcola lo sforzo termico prevedibile valutando parametri ambientali (temperatura, umidità, irraggiamento) e individuali (metabolismo, acclimatazione, sudorazione) per determinare i limiti di esposizione sicura.

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