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“Dicevano che eravamo falliti e finiti, ma siamo lì”: lo sfogo di Chivu

L'allenatore nerazzurro ha parlato in conferenza stampa prima del Genoa: "Siamo consapevoli che dobbiamo aggiungere qualcosa in più dal punto di vista dell'attenzione, della qualità, del divertimento"
“Dicevano che eravamo falliti e finiti, ma siamo lì”: lo sfogo di Chivu
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“Siamo felici del nostro lavoro, poi credo che la realtà del campo è diversa da quella raccontata“. È un Cristian Chivu più polemico del solito quello visto nella conferenza stampa pre partita di Genoa-Inter, gara che si giocherà domenica 14 dicembre alle 18 al “Ferraris”. L’allenatore nerazzurro ha spiegato: “Non ho sassolini nelle scarpe, ma bisogna parlare della realtà dei fatti. È da 20 anni che sono in questa società, le aspettative sull’Inter sono diverse, le pressioni sono tante perché bisogna sempre vincere ed è giusto così”.

Poi la polemica sulle critiche di inizio stagione, con Chivu che ha dichiarato: “Dicevano che eravamo falliti e finiti, ma siamo ancora lì, a metterci tutti la faccia e non era scontato. Siamo a dicembre e abbiamo margini di miglioramento, ma dall’inizio l’identità è rimasta la stessa”. È un’Inter che gioca bene, si diverte e con le “piccole” non ha mai perso punti. Ma contro le big viene sempre a mancare qualcosa nonostante le ottime prestazioni: “Siamo consapevoli che dobbiamo aggiungere qualcosa in più dal punto di vista dell’attenzione, della qualità, del divertimento. Nonostante quello che si diceva stiamo facendo una grande stagione, con alti e bassi, e cerchiamo di toglierci quei bassi”.

La prestazione non è mai mancata, ma l’Inter ha perso punti importantissimi sia in campionato che in Champions League a causa di alcune disattenzioni: “Abbiamo sbagliato il primo tempo con l’Udinese e il secondo a Napoli, per il resto la squadra è sempre stata lì, cercando di essere dominante e propositiva, mettendo in campo i nostri valori senza cercare di speculare. Io non valuto solo una vittoria e una sconfitta nel nostro percorso di crescita, a me non piacciono le etichette, secondo me all’Inter se ne mettono troppe”.

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