Ryanair rischia multa da un miliardo: chiusa l’indagine dell’Antitrust per abuso di posizione dominante
Chiusa l’istruttoria del Garante per il mercato la concorrenza (Agcm) sulla compagnia aerea Ryanair che ora rischia una maximulta, compresa nella forbice tra 500 milioni e il miliardo di euro. Lo scrive Il Corriere della Sera, ricostruendo l’indagine condotta dall’Antitrust: il sospetto è che il vettore abbia abusato di una posizione dominante. Il verdetto, annuncia la testata, è atteso per il 22 dicembre. Il 30 novembre la compagnia ha consegnato le sue memorie all’Autorità, il 10 dicembre si è svolta l’audizione: si chiude così un fascicolo aperto nel settembre 2023.
L’accusa dell’Antitrust: “Abuso di posizione dominante”
Secondo l’Antitrust, Ryanair avrebbe abusato della sua posizione dominante nel mercato italiano del trasporto aereo. Il vettore controlla quote tra il 38% e il 50% sulle rotte domestiche ed europee. In che modo avrebbe ulteriormente ristretto la concorrenza? Rendendo sempre più difficile, per le agenzie di viaggio fisiche e online, vendere i biglietti Ryanair. Lo scopo sarebbe indurre i passeggeri all’acquisto solo sul sito della compagnia, limitando il confronto dei prezzi, la libertà di scelta e la concorrenza. Ad esempio imponendo la verifica facciale ai clienti che si rivolgono alle agenzie online. Oppure il sistema di blocco automatico per le prenotazioni ritenute “anomale”. L’Antitrust contesta anche i contratti di distribuzione con le agenzie di viaggio, considerati “squilibrati”. Sul tavolo dell’Autorità per concorrenza e il mercato sono giunti decine di “memorie” firmate dai tour operator: tutte concordano nel denunciare gli ostacoli nella vendita dei biglietti Ryanair. Secondo l’Authority la posizione dominante “non è contestabile”. E sarebbe stata usate per limitare la concorrenza e la libertà di scelta degli utenti.
La compagnia respinge gli addebiti
Per respingere le accuse di strozzare il mercato Ryanair ha scritto un documento di oltre 200 pagine nelle quali sostiene che i blocchi delle prenotazioni servirebbero alla sicurezza e al contrasto delle frodi. La compagnia rivendica tariffe più basse e nessun obbligo a stringere accordi con le agenzie di viaggio. Contesta la presunta posizione dominante, misurata dal Garante trascurando la concorrenza su scala globale. Secondo l’azienda, come riporta Il Corriere, l’Agcm si sarebbe macchiata di una “grave mistificazione dei fatti”, sposando la versione delle agenzie di viaggio.