
Nei primi 11 mesi del 2025 aumento del 21,6%. A fine ottobre il presidente cinese Xi Jinping e quello americano Donald Trump hanno siglato una tregua sul commercio
Le pressioni Usa per ridurre il proprio disavanzo commerciale non scalfiscono di una virgola lo strapotere di Pechino. Nei primi 11 mesi del 2025, l’export complessivo della Cina è cresciuto del 5,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e l’import è diminuito dello 0,6%, portando il surplus commerciale alla cifra record di 1.076 miliardi […]
Le pressioni Usa per ridurre il proprio disavanzo commerciale non scalfiscono di una virgola lo strapotere di Pechino. Nei primi 11 mesi del 2025, l’export complessivo della Cina è cresciuto del 5,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e l’import è diminuito dello 0,6%, portando il surplus commerciale alla cifra record di 1.076 miliardi di dollari. Pari a un aumento del 21,6%, a dispetto del brusco calo dell’interscambio con gli Stati Uniti. I produttori cinesi del resto hanno tirato un sospiro di sollievo dopo che il presidente cinese Xi Jinping e quello americano Donald Trump hanno siglato una tregua sul commercio nell’incontro avuto a fine ottobre in Corea del Sud, a margine del forum dell’Apec.
Dopo aver minacciato tariffe doganali superiori al 100% contro i prodotti cinesi, il tycoon di fatto si è tirato indietro. Le due parti hanno concordato di ridurre i dazi sui rispettivi prodotti e i controlli sulle esportazioni di minerali essenziali e tecnologie avanzate, con Pechino impegnata sulla carta ad acquistare più soia americana e a collaborare con Washington per reprimere i flussi di fentanyl. Dopo la tregua, le imposte statunitensi sui prodotti cinesi rimangono intorno al 47,5%, secondo il Peterson Institute for International Economics. I dazi di Pechino sulle importazioni dagli Stati Uniti si attestano intorno al 32%.
Gli ultimi dati sul settore manifatturiero cinese hanno mostrato un’attività che si è ridotta per l’ottavo mese a novembre, con i nuovi ordini in continua contrazione. Il rafforzamento dello yuan delle ultime settimane, invece, non sembra aver frenato il flusso delle esportazioni: lo yuan offshore si è rafforzato di quasi il 5% da aprile.