Trentino-Alto Adige, la destra in Regione fa aumentare lo stipendio ai consiglieri. Protesta l’opposizione
Aumento automatico delle indennità e della diaria per i 70 consiglieri regionali del Trentino – Alto Adige, che percepiscono uno stipendio di circa 11.200 euro al mese lordi (netti sono circa 6.000 euro). La maggioranza composta da Lega, FdI, Patt e Svp ha infatti approvato un ddl che sgancia le indennità dei consiglieri dagli aumenti dei dipendenti regionali (come previsto inizialmente da una proposta della Lega) e le aggancia, invece, alla media dell’incremento annuo degli stipendi dei dipendenti pubblici e privati del Trentino Alto Adige. Quattro anni fa gli stipendi dei politici erano stati aumentati con l’aggiornamento Istat mentre con questa norma, dal 2026, l’indennità consiliare mensile lorda sarà rivalutata annualmente (qui sta l’aumento automatico) sulla base della variazione dell’indice delle retribuzioni giornaliere lorde dei dipendenti in Trentino-Alto Adige.
Le opposizione, contrarie, hanno presentato due proposte, che sono state respinte, per sospendere l’automatismo oppure per bloccare, fino al 2030, gli adeguamenti. La maggioranza ha diffuso una tabella con l’andamento delle retribuzioni giornaliere lorde dal 2015 al 2023 ma non si sa quale sarà l’indice per il 2025 con cui si stabilirà l’aumento per l’anno prossimo perché basato su un dato che fornisce Inps annualmente riferito all’anno prima. Quindi nel 2026 si avrà il dato riferito al 2025. “Noi leghiamo le nostre indennità all’indice delle retribuzioni di tutti i lavoratori dipendenti in regione, in Trentino ed in Alto Adige; parliamo nei 10 anni passati di un 14% di aumento, molto al di sotto del tasso di inflazione. Noi possiamo creare un tavolo di lavoro sul tema, la novità entrerà in vigore infatti solo nell’autunno del prossimo anno. Non ci saranno arretrati”, ha detto il presidente Arno Kompatscher (Svp).
“Invece di ammettere gli errori e affrontare le riforme strutturali, si sta ora cercando di aumentare automaticamente gli stipendi dei consiglieri regionali”, hanno commentato i consiglieri altoatesini di Verdi, Team K, Süd-Tiroler Freiheit, che si sono opposti assieme ai colleghi trentini di Pd, Campobase e Onda. “È un salto nel buio ed è addirittura una marcia indietro perché si torna all’aumento annuale e oltre tutto sulla base di un indicatore esoterico. Se fosse del 2,5% l’anno in tre anni supererebbe il rinnovo contrattuale dei regionali”, ha detto il consigliere Filippo Degasperi (Onda).