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Qatar, Piastri vince la Sprint Race e riduce lo svantaggio da Norris. Male le Ferrari, Hamilton incredulo

Nonostante la vittoria dell'australiano, il pilota britannico della McLaren può diventare campione del mondo se domenica dovesse trionfare al normale GP
Qatar, Piastri vince la Sprint Race e riduce lo svantaggio da Norris. Male le Ferrari, Hamilton incredulo
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Oscar Piastri vince la Sprint Race del Qatar per il terzo anno consecutivo e accorcia a -22 lo svantaggio da Lando Norris (3°), che però se domenica vincesse il normale GP (via di gara alle 17 con diretta su Sky Sport F1 e differita in chiaro su TV8 alle 21.30) sarebbe Campione del Mondo per la prima volta in carriera. George Russell (2°) finisce sul podio con la sua Mercedes. Lontano dalle McLaren Max Verstappen (4°), davanti al compagno Yuki Tsunoda (5°). Hanno chiuso a punti: Andrea Kimi Antonelli (6°), Fernando Alonso (7°) e Carlos Sainz (8°). Alle 19 le qualifiche con diretta su Sky Sport F1 e in chiaro su TV8. Questa la classifica aggiornata: 396 Norris, 374 Piastri, 371 Verstappen.

Il commento della Sprint

Il Qatar sembra essere la pista ideale per Oscar Piastri, e l’australiano lo ha dimostrato ancora una volta. Dopo le due vittorie nelle Sprint degli anni passati, sulla pista che esalta le caratteristiche della McLaren (che stavolta ha anche potuto scaricare un po’ la macchina), Piastri ha centrato il tris, lanciando un chiaro segnale ai suoi rivali mondiali. Una vittoria importante nella breve, ma cruciale, gara di Lusail, che lo aiuta a risalire la china dopo un periodo complicato iniziato con i due incidenti di Baku e proseguito con prestazioni altalenanti tra Singapore, Austin e Brasile.

Lo sapeva anche Lando Norris, che ha riconosciuto il momento d’oro del compagno di squadra e — dopo aver subito una ruotata al via da George Russell al via — si è comportato come un vero stratega, massimizzando il risultato e portandosi a casa un 3° posto che gli permette di sognare in grande in caso di successo domenica nel normale GP. “Non ho guardato Max all’inizio — ha spiegato Lando — mi sono concentrato sul recupero, lo stint è sembrato infinito, ho dato il massimo. Qui sorpassare non è semplice, quindi le qualifiche saranno decisive. Mi sento fiducioso”.

Verstappen, invece, paga ancora una volta un assetto non ottimale, che il team fatica a trovare nei weekend con Sprint. Situazione simile a quanto accaduto in Brasile, dove Max, dopo un venerdì difficile e un sabato terminato con l’uscita nel Q1, era riuscito a rilanciarsi con una domenica brillante. Dopo aver passato Alonso e Tsunoda al via, il quattro volte campione del mondo ha seguito la McLaren di Norris, sfruttando qualche giro di gestione gomme prima di spingere e trovare riparo. Il setup imperfetto della sua vettura rispetto a quella di Tsunoda — evidente già nella qualifica Sprint di venerdì, con il 5° posto del giapponese e il 6° dell’olandese — e il fastidioso “sottosterzo davanti e sovrasterzo dietro”, come dichiarato a caldo dopo la sessione, hanno tolto punti preziosi in ottica Mondiale, allontanando ulteriormente il titolo salvo colpi di scena finali. Colpi di scena che difficilmente porteranno a un’altra squalifica come quella subita dalla McLaren a Las Vegas, per colpa del plank troppo consumato.

Per la Ferrari è un altro weekend da incubo. Lewis Hamilton, partendo dalla pit-lane, ha approfittato per cambiare l’ala posteriore e raccogliere dati utili in vista di qualifiche e gara, chiudendo con un amarissimo 17° posto. Charles Leclerc, partito male, ha perso la corda in curva 1 e 2 e superato da Isack Hadjar (9° alla fine), lottando con Ollie Bearman (12°) e Liam Lawson (14°). Le frustrazioni del monegasco traspaiono via radio: “Dopo la partenza ho pensato davvero di andare contro il muro in curva 1”. Anche Lewis ci è andato giù duro: “Come abbiamo peggiorato l’auto dopo venerdì?”. Insomma buio totale, per un team retrocesso dal secondo posto dello scorso campionato al quarto del campionato attuale, senza mai migliorare in stagione.

Una gara da dimenticare e un team, quello di Maranello, che non vede l’ora che la stagione finisca, dopo essersi concentrato a metà stagione direttamente sull’auto 2026. A punti Andrea Kimi Antonelli — quinto al traguardo, poi penalizzato di cinque secondi per track limit, retrocedendo dietro Tsunoda — poi il duo spagnolo Alonso e Sainz. In top-10, ma fuori dai punti, Alexander Albon (10°).

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