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Lo scudo democratico dell’Ue punta a fornire ‘vera’ informazione. Ma chi controlla il controllore?

La Commissione Europea lancia uno strumento di controllo dell'informazione che richiama il Ministero della Verità di Orwell
Lo scudo democratico dell’Ue punta a fornire ‘vera’ informazione. Ma chi controlla il controllore?
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di Stefano Briganti

Orwell nel suo distopico 1984 immaginava un Ministero della Verità il cui compito era quello di costruire una informazione “vera” che si basava sempre sulla situazione attuale di Oceania, lo stato del Grande Fratello. Compito del ministero era quello di cancellare la storia passata di Oceania e proporre la situazione attuale come se fosse stata tale anche in passato. Così i cittadini avevano sempre e solo una informazione costruita dal Ministero della Verità. Chi aveva capito che migliaia di testi erano stati epurati e sosteneva l’esistenza di un’altra “storia” e di fatti doveva farlo in clandestinità e per questo veniva ricercato dai servizi segreti del Grande Fratello.

Recentemente la Commissione Europea ha lanciato un nuovo programma nell’ambito del conflitto Europa/Nato – Federazione Russa. Si tratta del cosiddetto “Scudo Democratico” da collocare a difesa della “guerra ibrida” che si afferma sia stata lanciata da Mosca verso l’Europa. Va ad affiancarsi alla guerra economica con i suoi semestrali pacchetti di sanzioni verso Mosca e alle iniziative militari da quasi sette trilioni di euro in dieci anni (ReArmEU, Purl, Safe, Nato).

Missione principale e ufficiale dello “Scudo Democratico” è quello di combattere la disinformazione e fornire ai popoli europei una informazione “vera”. Definito disinformazione tutto ciò che viene dalla Russia, ciò che proviene, ad esempio, da Kiev è informazione sempre “vera”. La Commissione europea, assieme alla guerra che in base a quanto deciso nelle capitali europee la Russia lancerà all’Europa tra quattro o cinque anni, ha annunciato con squilli di tromba e senza esitazioni che già oggi la Russia è in guerra con l’Europa: una guerra ibrida.

Così come la Ue non ha spiegato i motivi oggettivi che dovrebbero spingere la Federazione Russa ad una guerra a breve termine con l’Europa, non ha dettagliato né le azioni di dispiegamento della “guerra ibrida” russa e neppure le evidenze oggettive di questa guerra. La struttura che realizzerà lo “Scudo Democratico” riporterà direttamente all’ufficio di presidenza della Commissione Europea e si configura come una sorta di Central Intelligence Agency nella quale i vari servizi segreti nazionali convergono. In poche parole è la versione “servizi segreti” dell’improbabile “esercito europeo”. Dovrà scandagliare il web, i lavori delle ambasciate russe, le manifestazioni, gli eventi culturali e le attività di personaggi “attenzionati” per rilevare tracce di false informazioni e di ingerenze russe nel tessuto nazionale.

In Italia, ad esempio, il ministro della Difesa – mentre annuncia con toni enfatici “Annibale ad portam!” – vagheggia di una struttura ad hoc composta da 5000 hackers “buoni” per garantire agli italiani un’informazione limpida e pura come acqua sorgiva e per rintuzzare gli attacchi quotidiani degli hackers “cattivi” russi, di cui però non si vedono gli effetti.

Ora, per definire una informazione come non vera si deve disporre di evidenze chiare e fattuali, oppure si deve disporre di una inoppugnabile prova che dimostri la falsità dell’informazione. Il termine “trasparenza”, che si ritrova spesso nelle dichiarazioni ufficiali relativamente al fornire le motivazioni della censura di informazioni ritenute false dal nuovo organismo di controllo, non è al momento supportato da nessun meccanismo reso pubblico.

Ma non basta, perché la Cia europea per il tramite dei servizi degli Stati potrà tracciare individui, società e organizzazioni ritenute fonti della “disinformazione”, verranno poi applicate misure di controllo individuale con relative sanzioni per ridurre costoro al silenzio o alla semi-clandestinità. Cosicché l’informazione che verrà fornita ai cittadini sarà solo quella che passerà il vaglio e i filtri dello “Scudo Democratico”, in altre parole solo quella che chi è alla guida della Cia-Europa deciderà sia l’unica vera: il Grande Fratello orwelliano. Rimane senza risposta la questione: “Chi controlla ciò che il controllore afferma?”.

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