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Safari della morte, l’ex sindaca di Sarajevo pronta a testimoniare a Milano: “Alcuni dei cecchini sono stati identificati”

Benjamina Karic è citata nell'esposto dello scrittore Gavazzeni che ha fatto aprire le indagini: "Ci sono testimoni viventi", dice ai media bosniaci
Safari della morte, l’ex sindaca di Sarajevo pronta a testimoniare a Milano: “Alcuni dei cecchini sono stati identificati”
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L’ex sindaca di Sarajevo è pronta a collaborare alle indagini della procura di Milano sui cosiddetti “turisti cecchini” : secondo le ipotesi, alcuni europei pagavano per andare a uccidere civili inermi nei Balcani, durante la guerra. L’ufficio inquirente guidato da Marcello Viola ha infatti aperto un fascicolo, dopo l’esposto presentato dallo scrittore Ezio Gavazzeni. “Durante l’assedio di Sarajevo furono attivi centinaia di cecchini serbi che, dalle colline intorno a Sarajevo, sparavano sui malcapitati civili. I bersagli preferiti erano i bambini. Lo scopo: infliggere più dolore possibile agli abitanti della città. Ricchi stranieri hanno pagato per visitare i cecchini dell’esercito serbo bosniaco e sparare alle persone inermi nella capitale Sarajevo durante la guerra del 1992-96, quando la città era sotto assedio. In una testimonianza è riportato che tra questi ci fossero degli italiani: un uomo di Torino, uno Milano e l’ultimo di Trieste”, si sostiene nel documento, visionato dal ilfattoquotidiano.it.

Gavazzeni cita anche la ex sindaca di Sarajevo Benjamina Karic. “Nell’agosto di quest’anno sono stata contattata dal giornalista italiano Ezio Gavazzeni, che ha condotto le sue ricerche e si è dedicato al tema del Safari a Sarajevo. Mi ha chiesto di presentare una denuncia penale alla Procura di Milano. Ho fatto tutto tramite l’Ambasciata italiana a Sarajevo”, racconta l’ex prima cittadina, attualmente a capo di una delle circoscrizioni municipali di Sarajevo. Karic ha confermato di voler testimoniare per la Procura di Milano. Sulla vicenda già nel 2022 era stata aperta un’indagine nella capitale bosniaca, che però dopo tre anni non ha compiuto grandi passi avanti. Secondo Karic, però, alcune delle persone che hanno sparato ai cittadini di Sarajevo dalle postazioni serbe intorno alla città sono state identificate. “Non si tratta più di persone non identificate che hanno ucciso i cittadini di Sarajevo, ma di persone alcune delle quali sono state identificate. Ci sono testimoni viventi, ma ci sono sicuramente ulteriori informazioni che la Procura di Milano ha ottenuto”, ha detto l’ex sindaca ai media bosniaci.

Secondo Karic che le indagini a Sarajevo dovrebbero essere più approfondite, ma l’esponente politica è anche soddisfatta dell’interesse dell’opinione pubblica in Italia. “Come ex sindaco di Sarajevo, mi metto a disposizione della Procura di Milano per testimoniare. Ci sono altri testimoni che hanno già testimoniato in altri casi davanti al Tribunale dell’Aja e le loro dichiarazioni possono essere utilizzate in questo caso”, ha affermato ancora Karic, spiegando che, che si aspetta anche la collaborazione della vicina Serbia in questo caso.

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