Carta docente non ancora disponibile, il ministero: “A gennaio sapremo numero precari”. I sindacati: “Si sa già”
La piattaforma della Carta docente, il bonus da cinquecento euro per gli insegnanti, resterà bloccata fino al mese di gennaio. Il ministero, dal momento che da quest’anno ha attribuito il finanziamento anche agli insegnanti con supplenza “fino al termine delle attività didattiche”, cioè fino al 30 giugno – come imposto dalla Corte di Giustizia UE nel luglio scorso – ha deciso per “motivi tecnici” di attendere perché a questo punto “la platea si consolida entro il 31 dicembre dell’anno scolastico di riferimento”. Così ha spiegato la sottosegretaria del ministero di viale Trastevere Paola Frassinetti (Fratelli d’Italia) dopo un’interrogazione della deputata Irene Manzi del Partito Democratico e così è stato confermato dai piani alti del Mim a Ilfattoquotidiano.it.
Ufficialmente non si tratta né di ritardi né impedimenti nell’erogazione o nell’utilizzo della Carta: “L’ampliamento richiede nuove tempistiche, perché la definizione dei beneficiari sarà possibile da gennaio di ogni anno, dopo aver individuato i supplenti fino a fine delle attività didattiche”, ha spiegato Frassinetti. Una giustificazione inammissibile per la segretaria della Flc Cgil Gianna Fracassi, che al fatto.it dichiara: “È del tutto incomprensibile che il Mim debba attendere gennaio per conoscere il numero dei nuovi beneficiari del bonus”.
I dati, infatti, secondo quanto spiegato dalla sindacata, sono noti: “Il numero deriva dai posti per le immissioni in ruolo non coperti per assenza di candidati vincitori di concorso (circa 30 mila), dai posti in deroga sul sostegno (altri 130 mila circa), dai posti per le supplenze su organico di fatto (circa 15 mila). A questi vanno aggiunti circa 600 di posti per il personale educativo. Complessivamente circa 180 mila tra docenti supplenti ed educatori, un dato che il ministero dovrebbe conoscere fin troppo bene”.
A rimetterci sono, intanto, migliaia di maestri e professori che erano convinti di poter usufruire da subito del bonus per la loro formazione. “Ancora una volta – sottolinea la numero uno della Flc Cgil – nelle decisioni governative si conferma la poca considerazione delle esigenze del personale della scuola e l’incapacità di assicurare per tempo ai docenti perfino un beneficio la cui consistenza è limitata, ma comunque necessaria per sostenere la propria professionalità”. Non solo: “La scelta di differire a gennaio l’erogazione della Carta Docente rivela un’inammissibile incapacità gestionale”.
Parole condivise dal coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti Vito Carlo Castellana: “La platea si è allargata probabilmente di 180- 200 mila docenti, perché tanto è il numero dei precari, dunque ci sarà probabilmente un 20% in meno di bonus”. Intanto, tra i ritardi, le organizzazioni sindacali segnalano che per la prima volta il ministero non ha presentato nemmeno i dati statistici relativi all’inizio dell’anno scolastico.