“Duce, duce” e “camicia nera trionferà”: cori fascisti dai giovani di FdI a Parma. Donzelli: “Sezione già commissariata”
“Ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà“. E poi il coro finale: “Duce, duce”. È quello che si sente in un video girato di fronte alla sede di Fratelli d’Italia a Parma la sera del 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma, e diffuso sui social dal presidente del Consiglio comunale della città emiliana, Michele Alinovi. Dai locali si sente un gruppo di militanti di Gioventù Nazionale, la giovanile del partito, intonare il canto delle camicie nere: “Se il sol dell’avvenire è rosso di colore, me ne frego di morire sventolando il tricolore! Ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà. Se non trionfa sarà un macello, col manganello e le bombe a man”, con l’invocazione finale a Benito Mussolini.
Dopo la diffusione delle immagini, il coordinamento regionale di Gioventù Nazionale Emilia-Romagna fa sapere di aver “proceduto al commissariamento immediato della federazione provinciale di Gioventù Nazionale Parma per motivi di incompatibilità politica, in accordo con i vertici nazionali del movimento. Si procederà quanto prima alla nomina di un commissario”, comunicano i giovani meloniani in una nota. In realtà, a sentire Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione nazionale di Fdi, “Gioventù Nazionale aveva già provveduto al commissariamento prima della pubblicazione del video”.
Sull’accaduto interviene il sindaco Pd Michele Guerra: “I valori che rappresenta questa città sono del tutto alternativi e contrapposti a quelli che senza alcun pudore propagandano nella sede di Fratelli d’Italia, dove si inneggia al Duce, si cantano cori per le camicie nere e gli squadristi. Parma non accetterà né ora né mai la squallida propaganda di un tempo passato e orrendo. Non lo ha fatto da ottant’anni a questa parte, non lo farà nemmeno adesso”. Condanna anche dal segretario regionale dem Luigi Tosiani: “A Parma, dentro e fuori la sede di FdI e Gioventù Nazionale, in pieno centro, si inneggia al fascismo e al Duce con orgoglio. Proviamo vergogna e sdegno pensando ai valori della nostra Emilia-Romagna, a chi ha combattuto ed è morto per liberare il nostro Paese. Chissà se la Presidente Meloni questa volta condannerà le azioni della migliore gioventù italiana. Abbiamo poche speranze al riguardo”.
La vicenda viene stigmatizzata dall’opposizione anche a livello nazionale. “A Parma, nella sede di Fratelli d’Italia, nella ricorrenza della Marcia su Roma, si inneggia al Duce, si cantano cori fascisti. Allora, ricordiamolo: quella fiamma nel simbolo di Fratelli d’Italia non è solo un richiamo grafico, è un’eredità. E dietro il tentativo di ‘ripuliturà di una destra che vuole stare nei salotti della democrazia, riaffiora sempre la verità: le radici non mentono. E quindi, Presidente Meloni, che fa stavolta? Tace o condanna? Prende provvedimenti verso i suoi militanti, oppure fa finta di nulla come sempre?”, dice Sandro Ruotolo, europarlamentare che fa parte della segreteria Pd. “Cori inneggianti al Duce, alla camicia nera che trionferà, fuori e dentro la sede di Fratelli d’Italia di Parma: se li lasci fare, fanno tutto da soli. Meloni anche questa volta cercherà la matrice?”, aggiunge Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico. “La cosa grave è che si sentono intoccabili, impuniti, tanto da fare canti fascisti dentro una sede pubblica su una strada – prosegue la deputata dem – Attendiamo il commento della presidente del Consiglio: anche stavolta insulterà chi ha ripreso questa scena indegna o, per una volta e definitivamente, condannerà questi rigurgiti fascisti dentro al suo movimento dichiarandosi antifascista?”.
Ai dem controreplica Fabio Roscani, presidente nazionale di Gioventù Nazionale e deputato di Fdi. “Gioventù nazionale ha provveduto immediatamente appena appreso il fatto, a commissariare la federazione provinciale di GN di Parma, comunicandolo con una nota nelle prime ore del mattino e ben prima della pubblicazione del video – dice il meloniano – Abbiamo dimostrato con chiarezza e nettezza come si agisce di fronte a questi episodi, ribadendo che non c’é spazio nel nostro movimento per comportamenti incompatibili con i valori della libertà e della democrazia. Allo stesso tempo non accettiamo lezioni dalla sinistra e aspettiamo ancora dai vertici nazionali del Partito democratico che fino ad oggi non hanno detto una parola di condanna, o preso le distanze, quando giovani esponenti del Pd si facevano fotografare con indosso magliette inneggianti alle Brigate Rosse“.