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Si è tagliato l’addome cadendo sulla vetrina di un negozio: la morte “incomprensibile” del giocatore di futsal Ernest Queralt

Il calciatore, molto conosciuto nel futsal catalano, è rimasto vittima dell'incidente in circostanze ancora ignote e sulle quali sta indagando la polizia
Si è tagliato l’addome cadendo sulla vetrina di un negozio: la morte “incomprensibile” del giocatore di futsal Ernest Queralt
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È morto Ernest Queralt Besora, capitano del Tecnovit Alforja Futbol Sala, squadra spagnola di calcio a 5. Il calciatore è deceduto a 38 anni dopo essere finito contro la vetrina di un negozio di libri, finita in frantumi. Accidentalmente una scheggia di vetro gli ha trafitto l’addome e – nonostante sia stato trasportato d’urgenza in un ospedale di Tarragona – è morto poche ore dopo il suo arrivo nel centro ospedaliero.

Una morte che i media locali definiscono “incredibile”, parlando di un decesso avvenuto “in modo incomprensibile”. Queralt, giocatore molto conosciuto nel futsal catalano, sabato mattina stava passeggiando per le strade di Reus, comune vicino ad Alforja, ma accidentalmente è finito contro la vetrina di una libreria, in circostanze ancora ignote e sulle quali sta indagando la polizia.

Il calciatore ha immediatamente perso i sensi ed è stato trasportato d’urgenza in ospedale, ma è morto poco dopo. La notizia ha chiaramente sconvolto il club e tutto il mondo del calcio locale e regionale. Nel 2007 Nestu – così veniva chiamato dagli amici – aveva fondato insieme ad altri soci l’Alforja FS.

Il suo club ne ha annunciato la morte con un comunicato: “Siamo dispiaciuti di annunciare che Ernest, il nostro ‘Nestu’, ci ha lasciato. Non abbiamo parole per descrivere come ci sentiamo oggi e il vuoto che lascia tra tutti noi. Fondatore, giocatore, allenatore, coordinatore, CAPITANO, ma soprattutto tifoso di questo stemma, di questa città e di questi colori. Continueremo a infondere i tuoi valori, la tua dedizione, il tuo impegno, il tuo cameratismo, la tua competitività, e attraverso ciò manterremo vivi il tuo ricordo e la tua eredità, che, come te, saranno eterni. Riposa in pace, amico. Ti vogliamo bene”.

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