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“Sinner ci disse che non avrebbe giocato la Coppa Davis. Ma ho sperato che ci ripensasse”: Binaghi e la Federtennis sapevano tutto già un anno fa

Il presidente della Fitp rivela che l'altoatesino e il suo team "erano stati chiari fin da subito". La comunicazione ufficiale però è arrivata il 20 ottobre
“Sinner ci disse che non avrebbe giocato la Coppa Davis. Ma ho sperato che ci ripensasse”: Binaghi e la Federtennis sapevano tutto già un anno fa
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Nella valanga di critiche che sono state mosse a Jannik Sinner per la sua rinuncia a giocare le Finals della Coppa Davis 2025, una delle più in voga ha riguardato i tempi della sua scelta. Perché comunicare il suo forfait solamente il 20 ottobre, a un mese dall’inizio della competizione? L’annuncio ufficiale è stato dato dalla Fitp, nel comunicato che ha diramato la lista dei 5 azzurri convocati dal capitano Filippo Volandri. Eppure, ammette oggi lo stesso presidente Angelo Binaghi, la Federtennis sapeva già tutto da un anno: “Quando ho capito che sarebbe finita così? L’anno scorso. Jannik lo disse davanti a me e al ministro Giorgetti a Torino, durante le Atp Finals. Ho sperato che il lungo e forzato riposo per la squalifica gli facesse rivedere i programmi. E persino dopo il ritiro di Shanghai, mi sono detto: magari ci ripensa. Niente”.

La rilevazione di Binaghi arriva durante un’intervista a La Stampa e riscrive in parte la storia legata al no di Jannik Sinner alla Coppa Davis di quest’anno. Il campione altoatesino avevano comunicato la sua decisione con largo anticipo: una scelta maturata ancora prima della sospensione per il caso Clostebol e legata probabilmente alle fatiche della passata stagione. Lo ha raccontato lo stesso Volandri in una recente intervista: Sinner “ha finito la stagione spremendo tutto ciò che aveva. Alla Davis ha letteralmente raschiato l’ultima goccia di energia dal barile. E la sua grandezza è che non lo fa mai sembrare: appare sempre in controllo, ma vi assicuro che arriva alla fine della competizione svuotato“.

Oggi Binaghi ovviamente difende il suo campione. Parla di una scelta “dolorosa” ma che “abbiamo capito e condiviso“, si legge su La Stampa. Anche perché finora Sinner non ha mai sbagliato la sua programmazione: “La storia ci insegna che ogni sua rinuncia ha prodotto conseguenze positive – ricorda Binaghi – Sarà così anche questa volta: per la Fitp e per l’Italia è più importante che lui torni numero 1 di un’altra Davis. La sua famiglia e il suo team erano stati chiari fin da subito, lo difenderò sempre e a prescindere. La riconoscenza nei confronti del tennis italiano si concretizzerà quando tornerà numero 1 al mondo”. Anche la Federazione avrebbe potuto essere più chiara fin da subito, annunciando il forfait di Sinner a tempo debito. Anche se è legittimo il tentativo di provare a fargli cambiare idea.

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