Assalto da film a due portavalori sulla A14: tre arresti, un rapinatore ferito
I chiodi a tre punte sull’asfalto, un’autocisterna a sbarrare la strada e alcune auto date alle fiamme. Lungo l’autostrada, all’ora di punta di rientro dei trasfertisti. In azione, banditi pugliesi, uno dei quali di Cerignola, la “scuola” di questo tipo di crimine. È andato male, questa volta, l’assalto a due portavalori tentato lungo la A14 alle 18 di lunedì nel tratto tra Loreto-Porto Recanati e Civitanova Marche, poi rimasto chiuso per diverse ore: i vigilantes hanno risposto al fuoco, affrontando i banditi armati di kalashnikov, e uno di loro è rimasto ferito a una gamba; altri due sono stati arrestati alcune ore dopo a Potenza Picena, in provincia di Macerata.
Il commando è entrato in azione con il consueto metodo dei cerignolani, che agiscono in tutta Italia: i banditi hanno gettato chiodi a tre punti sulla carreggiata autostradale e incendiato cinque auto, per fermare due blindati che procedevano in direzione Pescara, quindi hanno sparato alle gomme di un’autocisterna, che si è fermata di traverso sulle carreggiate della Bologna-Taranto, e sul furgone con armi semiautomatiche. Con l’esplosivo, hanno tentato di asportare il denaro dai furgoni senza però poi riuscire a portarlo via, e poi sono scappati a bordo di un furgone.
Nel corso delle successive ricerche, due rapinatori sono stati intercettati dai carabinieri, un altro è stato trovato ferito dai colpi esplosi dalle guardie giurate per difendersi ed è stato ricoverato all’ospedale Torrette ad Ancona. Altri banditi sarebbero in fuga. Nessuno tra le guardie giurate e gli automobilisti in transito è rimasto ferito. Ad avere la peggio è stato quindi uno dei banditi, un 56enne di Cerignola, Savino Costantino, già noto alle forze dell’ordine.
Durante i controlli successivi al tentativo di rapina, i carabinieri hanno rintracciato due motociclette già pronte per la fuga e caricate su un furgone, dove c’era anche una cesoia usata per tagliare la recinzione sotto la scaletta autostradale da cui il gruppo sarebbe dovuto uscire dopo il colpo. Secondo la ricostruzione di investigatori e inquirenti, i militari della stazione carabinieri impegnati nei controlli nella zona avrebbero intercettato il mezzo con a bordo due componenti del gruppo criminale e due moto ‘pulite’, già predisposte per essere utilizzate subito dopo l’assalto.
A bordo del mezzo sono stati trovati anche chiodi a quattro punte, ricetrasmittenti e un jammer, disturbatore di frequenze. La banda, composta da almeno sette persone, si era divisa in due gruppi: uno, di cinque uomini, aveva tentato materialmente l’assalto ai portavalori sull’autostrada, mentre l’altro di due, appostato lungo la via di fuga, era incaricato di agevolare la ritirata. L’intervento dei militari, che avevano già fermato il furgone con le due moto, ha però sconvolto i piani del commando hanno spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Macerata, Raffaele Ruocco, il procuratore capo di Macerata, Giovanni Fabrizio Narbone, il comandante della Compagnia di Civitanova, Angelo Chiantese, e un sottufficiale della stessa compagnia.
“Vedendo i lampeggianti dei carabinieri – ha riferito il comandante Ruocco – i banditi sono stati costretti ad abbandonare la fuga pianificata e a improvvisare una via di scampo, scendendo dall’autostrada e disperdendosi nelle campagne”. Durante la fuga, i criminali hanno abbandonato tute, passamontagna, giubbotti antiproiettile e scaldacolli, oltre a lasciare sul posto un complice ferito a una gamba, che è stato soccorso dal proprietario di un vivaio. Gli altri quattro sono riusciti a rubare un furgone della stessa attività commerciale e a dileguarsi.