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Più di sceicchi e fondi: la famiglia Agnelli supererà il miliardo di euro pompati nella Juventus in meno di 10 anni

Dalla stagione 2017/18 a oggi, il club bianconero ha avuto un tracollo nei bilanci, con la cassaforte Exor costretta a intervenire per ripianare le perdite, avvicinandosi alle cifre iniettate dai proprietari di Psg e Chelsea
Più di sceicchi e fondi: la famiglia Agnelli supererà il miliardo di euro pompati nella Juventus in meno di 10 anni
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Il calcio dei petrodollari, il calcio dei fondi americani. Quante volte abbiamo letto questa definizione sul mondo pallonaro contemporaneo? Manca però un elemento, esattamente pari a tutti quelli sopra menzionati: il calcio della Exor, ovvero della famiglia Agnelli. I cui interventi nella Juventus risultano essere tali e quali a quelli dei più noti e famigerati club europei sottoposti a una cura anabolizzante di denaro: Paris Saint Germain e Chelsea. Gli sceicchi, insomma, li abbiamo anche a casa nostra. Entro la stagione 2026/27 la Juventus sarà probabilmente campione d’Europa: non sul campo, come sognato dall’ex presidente Andrea Agnelli, arrivato a devastare strutturalmente il bilancio del club nella vana ricerca del suo Sacro Graal, la Champions League; ma nei libri contabili, con i bianconeri destinati a tagliare per primi il traguardo del miliardo di euro introiettato nelle casse del club dalla proprietà in meno di dieci anni.

Piccolo passo indietro. Della fallimentare operazione Ronaldo si è già detto tutto nel corso degli anni, ma ancora peggio è stato l’aumento degli stipendi per pagare la classe media dei giocatori, arrivando a zavorrare il bilancio in maniera strutturale. Vale a dire, conti insostenibili senza iniezioni esterne di denaro. Dalla stagione 2017/18 a oggi, la Juventus ha perso quasi un miliardo di euro (996 milioni per l’esattezza). Il tracollo è iniziato con la perdita del dominio sulla Serie A: -227 milioni nel 20/21, -239 la stagione successiva, quindi -124, -199 e -58. L’ultima cifra è la migliore degli ultimi sei anni, ma avrebbe potuto essere quasi un pareggio se, con un pizzico di realismo, negli ultimi giorni dell’estate 2024 la Juventus non avesse buttato oltre 50 milioni nella (disastrosa) operazione Koopmeiners, che ha fatto lievitare a 201 milioni le spese in nuovi acquisti. Nell’attuale stagione sono partiti altri 137 milioni, una cinquantina in più di quelli incassati da cessioni rivelatesi meno fruttuose del previsto. Infatti, la stessa dirigenza ha parlato di “risultati sportivi e commerciali inferiori rispetto a quelli previsti dal piano strategico”. Traduzione: arriveranno altre perdite, e dalla sede nel quartiere di Zuidas, Amsterdam, dovranno partire nuovi bonifici per aggiustare le cose. Il pareggio di bilancio annunciato per la stagione 2026/27 dovrà quindi aspettare.

Nel 2024/25 Exor è intervenuta in due occasioni, versando un totale di circa 30 milioni di euro. I primi 15 sono arrivati a marzo, quando è stato deciso di licenziare Thiago Motta dopo l’uscita dalla Champions League per mano del Psv Eindhoven e dalla Coppa Italia contro l’Empoli. Gli altri sono arrivati il 30 giugno, giorno di scadenza dell’esercizio di bilancio, per tamponare le mancate operazioni in uscita di Timothy Weah e Samuel Mbangula al Nottingham Forest. In totale, dal 2017/18, la Exor ha investito 919 milioni di euro per tenere a galla la Juventus. Una cifra relativa alle sole iniezioni di denaro da parte delle proprietà, che non tiene conto di altre modalità di finanziamento (ad esempio, i debiti bancari dei bianconeri sono aumentati da 51 a 84 milioni di euro, ed è stata annunciata una nuova emissione obbligazionaria che dovrebbe generare 150 milioni). Guardando al resto della Serie A, campionato pressoché deregolamentato a livello di spese, in questa particolare classifica troviamo, alle spalle della Juventus, la Roma con 657 milioni e il Milan con 600, mentre l’Inter è lontana, a quota 44, e il Napoli addirittura a zero. Aurelio De Laurentiis non ha quindi messo un solo euro di tasca propria nel club.

Passando al raffronto con l’Europa bisogna invece tornare indietro di un esercizio contabile, visto che molti club non hanno ancora reso disponibile quello del 2024-25. Tolti i 30 milioni sopra menzionati, la Juventus si trova al terzo posto con 889 milioni pompati, contro i 925 del Chelsea e i 937 del Psg. Club i quali, da un alto, sono rispettivamente gli attuali campioni del mondo e d’Europa in carica; dall’altro, sono due esempi di gestioni contabili nefaste per i trucchi e gli artifizi utilizzati al fine di aggirare il (già morbido) sistema regolamentare del fair play finanziario. Basti ricordare gli hotel che la proprietà del Chelsea ha venduto a sé stessa, oppure le sponsorizzazionicreative” del club franco-qatariota. Rimane il fatto che la Juventus, definibile oramai un top club-wannabe, vista la sproporzione tra aspettative e risultati sportivi, inietti molto più denaro nelle proprie casse di una reale potenza come il Manchester City che, che dopo la sbornia iniziale di investimenti da parte della proprietà emiratina, nel periodo considerato ha visto entrare nelle proprie casse “solo” 93 milioni provenienti dalla proprietà. Meno dei cugini del Manchester United (182, cifra in crescita dopo l’arrivo di Jim Ratcliffe), ma anche di Liverpool (105), Newcastle (303), Arsenal (383) e dell’imbarazzante Everton (739).

In questa graduatoria, a zero rimangano squadre quali Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco, le quali, per struttura societaria, non posseggono azionisti sui quali contare nell’eventualità in cui le cose vadano male – e nel caso dei blaugrana abbiamo visto a più riprese quali trucchi contabili sono costretti a inventarsi per poter spendere i soldi che non hanno. Intanto, a novembre, in casa Juventus sono pronti altri 80 milioni di euro da versare sul conto corrente, arrivando così a superare il miliardo citato all’inizio. Il tutto con la novità dell’apertura da parte della Uefa di un procedimento contro il club per la violazione del fair play finanziario, che potrebbe concretizzarsi in una sanzione amministrativa. Ma tanto il portafoglio della Exor rimane bello gonfio.

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