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Daspo per tre tifosi del Pistoia Basket per gli scontri nel palasport di Rieti

Le tifoserie si erano scontrate nella pausa del match. Nel post gara, poi, c'è stato l'agguato con dei sassi da parte degli ultras rietini che ha causato il decesso del secondo autista
Daspo per tre tifosi del Pistoia Basket per gli scontri nel palasport di Rieti
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Il questore di Rieti, Pasquale Fiocco, ha emesso tre Daspo nei confronti di tre ultras di Pistoia. I fatti risalgono alla partita di basket tra la Real Sebastiani Rieti e Pistoia Basket 2000, che si è giocata domenica scorsa ed è culminata in tragedia, con l’agguato al pullman dei tifosi toscani con dei sassi da parte degli avversari rietini in cui è morto il secondo autista Raffaele Marianella. Omicidio per il quale sono stati indagati e fermati tre ultras rietini: Manuel Fortuna, Alessandro Barberini e Kevin Pellecchia.

Durante l’intervallo tra il secondo ed il terzo quarto della partita, alcuni tifosi del Pistoia Basket, scesi nell’area adibita a bar posta all’esterno della curva ospiti, hanno forzato le barriere mobili poste per delimitare il settore, per scontrarsi contro l’opposta tifoseria che aveva fatto partire una serie di cori offensivi. L’intervento delle forze dell’ordine e degli steward addetti alla sicurezza dell’impianto sportivo, ha impedito che i tifosi del Pistoia potessero raggiungere quelli reatini, evitando così lo scontro fisico. Durante quei momenti, uno dei tifosi del Pistoia Basket ha colpito con un violento calcio al ginocchio un agente della Polizia causandogli delle lesioni.

Il ventottenne tifoso è stato successivamente identificato grazie alle immagini riprese dagli operatori della Polizia Scientifica presenti sul posto e denunciato in stato di libertà. Per lui anche un Daspo di cinque anni. Altri due sostenitori pistoiesi che avevano cercato di impedire l’identificazione dell’aggressore da parte della Polizia di Stato, sono stati sottoposti a Daspo per la durata di tre anni.

A proposito di ciò, i “Baraonda Biancorossa”- gruppo ultras del Pistoia Basket – ha chiarito sui social: “I fatti non si sono verificati come le ricostruzioni di questi giorni hanno cercato di descrivere e siamo sicuri che i ragazzi con i loro ricorsi riusciranno a ristabilire la verità dei fatti. Aggiungiamo che non accetteremo in nessun modo qualsiasi illazione che voglia creare una correlazione tra questi fatti e quelli che hanno portato alla morte di Raffaele”.

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