Il mondo FQ

Sarkozy va in carcere accompagnato da Carla Bruni: l’isolamento e i libri scelti. L’ex presidente: “La verità trionferà”

Sotto la sua abitazione a Parigi, un centinaio di parenti, amici e fedelissimi si sono riuniti dalle prime ore della mattina per sostenerlo, intonando a più riprese la Marsigliese
Sarkozy va in carcere accompagnato da Carla Bruni: l’isolamento e i libri scelti. L’ex presidente: “La verità trionferà”
Icona dei commenti Commenti

Sarà il primo ex presidente francese in carcere dal secondo dopo guerra. Da oggi Nicolas Sarkozy sarà rinchiuso a La Santé, dove sconterà la condanna a 5 anni per il caso del finanziamento libico della sua campagna elettorale 2006. Il politico, oggi 70enne, verrà detenuto nel “braccio dei vulnerabili”, la zona della prigione dove vanno per lo più i vip condannati, soprattutto i politici. L’ex presidente è stato condannato in primo grado e ha presentato appello. Come anticipato già prima dell’arresto, è stata depositata la richiesta di scarcerazione. Ad annunciarlo è il legale Christophe Ingrain al microfono di BFMTV. La Corte d’appello ha 2 mesi di tempo per decidere. Tra i libri che l’ex presidente ha deciso di portare con sé, anche Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas, il celebre romanzo sulla storia di un uomo ingiustamente imprigionato.

Per lui sarà riservata una stanza privata, in isolamento: una cella di undici metri quadrati con una finestra sigillata. Il carcere non ha altri mezzi per garantire la sua sicurezza. Ci resterà probabilmente qualche settimana, poi a causa anche dell’età dovrebbe tornare a casa con il braccialetto elettronico. L’avvocato Ingrain ha spiegato che “a meno che non ci sia la volontà di tenerlo costi quel che costi in detenzione, giuridicamente non ci sono criteri che giustifichino il suo mantenimento in carcere”. Aggiungendo poi che “prove da distruggere non ce ne sono, visto che non esistono prove”.

In un’intervista a Le Figaro, rilasciata poche ore prima di entrare in prigione, Sarkozy ha raccontato di avere ricevuto l’elenco delle cose a cui ha diritto: “La djellaba (la tunica maghrebina) è consentita, così come il tappeto da preghiera, ma la bussola è vietata”. Durante la detenzione potrà leggere e guardare una piccola televisione. Oltre al capolavoro di Dumas, porta con sé la biografia di Gesù di Jean-Christian Petitfils. E intende anche scrivere un libro sulla sua esperienza in carcere, nel quale esporrà anche la sua versione dei fatti, tenendo a mente le lettere scritte da Alfred Dreyfus, a l’île du Diable, nella Guyana francese.

Avrà diritto a una sciarpa, che non dovrà superare 1 metro di lunghezza. Potrà anche portare un coltello con punta arrotondata e una forchetta. Avrà a disposizione una piastra per cucinare, e potrà uscire un’ora al giorno nel cortile interno, accompagnato da tre guardie. Avrà diritto a tre incontri alla settimana con famigliari e amici, tra i quali il ministro della Giustizia, Gérald Darmanin. Gli è stato suggerito di portare tappi per le orecchie per non sentire le grida degli altri carcerati, la notte. Avrà la possibilità di accedere a una palestra e a una biblioteca.

Ad accompagnarlo la moglie, Carla Bruni. Insieme a lei, sotto la sua abitazione nel 16/o arrondissement di Parigi, un centinaio di parenti, amici e fedelissimi si sono riuniti dalle prime ore della mattina per sostenerlo, acclamarlo e incoraggiarlo, intonando a più riprese la Marsigliese, l’inno nazionale francese.

Sulla strada, mezz’ora di viaggio in auto per raggiungere il quartiere di Montparnasse, Sarkozy ha postato un messaggio su X: “Questa mattina non mettono in carcere un ex presidente della Repubblica, ma un innocente“. Nello stesso messaggio, Sarkozy promette di continuare a “denunciare questo scandalo giudiziario, questo calvario che subisco da oltre 10 anni”. “Stamattina – aggiunge – provo un dolore profondo per la Francia, umiliata dall’espressione di una vendetta che ha portato l’odio ad un livello senza precedenti. Non ho dubbi, la verità trionferà. Ma il prezzo da pagare sarà stato enorme”.

“Sono molto fiero di lui. Sono fiero di avere lo stesso cognome. Sono fiero che vada in carcere a testa alta e sono totalmente convinto della sua innocenza” ha dichiarato il fratello Guillaume, intervistato da BFMTV. ”Resistenza, resistenza, e testa alta. È questa la cosa importante”, ha risposto l’intervistato, dicendosi “molto commosso” per il raduno sotto casa. “È l’amore di famiglia”, ha concluso. “Affronta con grande forza questa incarcerazione. Non si sottrae. Non si lamenta. Non ha chiesto nulla, nessun trattamento di favore”, sottolinea l’avvocato Ingrain. Un uomo “indignato” che “intende continuare a battersi“, assicura il secondo legale dell’ex presidente francese, Jean-Michel Darrois.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione