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Ascoltati i tifosi del Rieti per l’omicidio dell’autista Raffaele Marianella: cosa sappiamo dell’agguato al bus del Pistoia

Si indaga per omicidio volontario, al momento non ci sono fermi. Focus sui gemellaggi "invisi". Meloni: "Atto di violenza folle"
Ascoltati i tifosi del Rieti per l’omicidio dell’autista Raffaele Marianella: cosa sappiamo dell’agguato al bus del Pistoia
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Sono una decina i tifosi della curva della Sebastiani Basket Rieti ascoltati nella notte dalla polizia e ancora in questura a ore dal loro ingresso. A quanto si apprende, al momento però nessuno di loro è in stato di fermo. Sono stati portati negli uffici della polizia perché ritenuti tra i possibili autori dell’assalto al pullman dei tifosi della Estra Pistoia, colpito domenica sera da una sassaiola di pietre e mattoni lungo la superstrada Rieti-Terni, in un episodio costato la vita a uno degli autisti del mezzo.

Il punto sull’inchiesta: una decina di sospettati

Si indaga per omicidio volontario, al momento contro ignoti, ha spiegato il procuratore di Rieti, Paolo Auriemma. Ma, attraverso l’analisi dei cellulari incrociate con testimonianze e il test del Dna che verrà svolto sulla pietra, gli investigatori della Squadra Mobile e della Digos sono fiduciosi di stringere il cerchio intorno agli autori della sassaiola, riuscendo a individuare anche chi ha materialmente gettato il masso che ha ucciso il secondo autista.

Marianella colpito alla trachea da una pietra

Quella pietra ha sfondato il parabrezza e ha colpito alla trachea Raffaele Marianella, 65enne residente a Firenze ma originario di Roma, deceduto poco dopo nonostante i tentativi di rianimazione. La vittima era seduta a fianco del conducente. Lavorava da pochi mesi per l’azienda di trasporti Jimmy Travel, con sede ad Osmannoro, località in provincia di Firenze. Le due squadre, che militano in A2, si erano affrontate nel tardo pomeriggio al PalaSojourner, nel comune laziale, dove non era mancati alcuni momenti di tensione.

L’agguato al bus di Pistoia a Contigliano

Secondo le prime ricostruzioni, il pullman dei tifosi pistoiesi è stato attaccato da più individui che si sono nascosti in una posizione più bassa rispetto al livello della strada, oltre il guardrail, nei pressi del bivio di Contigliano, quando il bus con a bordo 45 tifosi toscani stava percorrendo la superstrada in direzione Terni, già privo della scorta della polizia che li aveva accompagnati fino all’ingresso dell’arteria ad alta velocità.

I rancori per i gemellaggi

Le due tifoserie non si amano, ma non risultano scontri né dissapori diretti nel passato. La tensione domenica è probabilmente cresciuta a causa dei gemellaggi incrociati: Rieti ne ha uno con Scafati, la cui curva non va d’accordo con ii pistoiesi che, a loro volta, sono gemellati con Cento, i cui ultras in passato hanno avuto dissidi con reatini. In queste dinamiche di curve e di tifoserie organizzate va inquadrato il “movente” del gesto folle di domenica sera.

Il cordoglio di Meloni

“Una notizia terribile che lascia senza parole. L’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket, costato la vita a un autista colpito da un mattone, è un atto di violenza inaccettabile e folle”, ha scritto su X la premier, Giorgia Meloni. “Esprimo il mio profondo cordoglio alla famiglia della vittima e la mia vicinanza a chi ha assistito a questa tragedia. Confido che i responsabili di questo gesto vigliacco e criminale vengano individuati e assicurati rapidamente alla giustizia”, conclude Meloni.

Lo sgomento del ministro Abodi

Sgomento anche per il ministro dello Sport, Andrea Abodi: “Ma come è possibile morire così, mentre si torna a casa dopo una partita di basket?”, chiede su X il ministro. “È sconvolgente l’assalto perpetrato questa sera vicino Rieti da delinquenti che si sono trasformati in assassini e non potranno mai essere definiti tifosi. Lo sport è vita e questi criminali sono”, conclude Abodi. Anche la figlia di Marianella ha voluto ricordarlo in un lungo post su Instagram.

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