C’è già la neve (artificiale) sugli Appennini: il test con più di 10 gradi. Ed è polemica per la nuova tecnologia
In questi giorni la temperatura, a Ovindoli, oscilla tra la minima di 5 e la massima di 13-14 gradi. Eppure è già arrivata la neve. Artificiale, ovviamente. La società Monte Magnola Impianti ha infatti deciso di testare il nuovo sistema di produzione di neve tecnica messo a punto da qualche anno dall’azienda altoatesina TechnoAlpin. Sulla pista del campo scuola, nei giorni scorsi, è stata messa in funzione la “fabbrica della neve”, che consiste in un vero e proprio container lungo circa 12 metri, all’interno del quale viene generata la neve. Successivamente per mezzo di un cannone più tradizionale, la neve viene scaricata all’esterno (come si vede nel video gentilmente concessosi da L’Altra Montagna). Secondo l’azienda di Bolzano, anche con temperature esterne (e dunque dell’aria) di oltre 20-25 gradi.
Ma non c’è solo Ovindoli a puntare su questo sistema di ultima generazione (per la verità già ampiamente utilizzato in altri Paesi, dalla Gran Bretagna fino alla Nuova Zelanda). Sui nostri Appennini, anche Roccaraso ricorrerà alla “fabbrica della neve”. Sempre secondo TechnoAlpin, i grani di neve prodotta presentano “una consistenza particolare che ne rallenta il processo di scioglimento indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, mentre il volume rimane inalterato anche in seguito al passaggio di un veicolo battipista”. In più “nella maggior parte dei casi è possibile ricorrere a refrigeranti naturali, grazie ai quali la produzione della neve risulta ecocompatibile e più efficiente dal punto di vista energetico”.
Come il processo possa essere definito “ecocompatibile” resta un mistero. Tuttavia ciò che l’azienda altoatesina e – in questo caso – la società che gestisce il comprensorio di Ovindoli intendono sottolineare è che il sistema Snow Factory non si sostituisce alla neve naturale. Al momento sui social le persone che commentano sono nettamente divise in due: da una parte chi vede la tecnologia altoatesina come uno strumento necessario per salvare le aree di montagna che fondano buona parte della propria economia sullo sci alpino; dall’altra chi considera Snow Factory un sistema energivoro, dannoso per l’ambiente (e per le tasche di chi deve mantenerlo) e che simboleggia quell’accanimento terapeutico da cui le terre alte dovrebbero staccarsi. Ovindoli, lo ricordiamo, può contare su circa 50 chilometri di piste e 11 impianti di risalita. La stazione più in quota supera di poco i duemila metri. Quest’estate l’amministrazione comunale ha pubblicato il bando, finanziato per circa sei milioni di euro, per la realizzazione di una nuova seggiovia quadriposto.
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