Il mondo FQ

L’ex capo della Comunità ebraica di Roma dà ragione alla ministra Roccella sulle “gite” ad Auschwitz

Riccardo Pacifici: "Che senso ha accompagnare i giovani nei campi di concentramento, se poi, tornati nelle nostre città, si tollerano slogan e manifestazioni di odio antiebraico?"
L’ex capo della Comunità ebraica di Roma dà ragione alla ministra Roccella sulle “gite” ad Auschwitz
Icona dei commenti Commenti

Se da una parte c’è la senatrice a vita, nonché superstite della Shoa, Liliana Segre, che stenta a credere all’uscita di Eugenia Roccella sull’inutilità delle “gite” ad Auschwitz, dall’altra c’è Riccardo Pacifici, che è pronto a prendere le difese della ministra della Famiglia. Per l’ex capo della Comunità ebraica di Roma, oggi vice presidente del European Jewish association, Roccella “ha espresso uno dei concetti più lucidi e profondi di fronte al preoccupante ritorno di sentimenti antisemiti”.

“Leggo con stupore le polemiche che hanno coinvolto Roccella – scrive in una nota Pacifici -. Vogliamo immaginare sia frutto di un fraintendimento per chi non ha ascoltato tutta la sua profonda riflessione. Oggi ha espresso uno dei concetti più lucidi e profondi di fronte al preoccupante ritorno di sentimenti antisemiti che, purtroppo, si avvertono sempre più spesso nelle università, dove si registrano atti di intimidazione verso studenti ebrei, italiani e stranieri” e come “non condividere la sua riflessione sull’inutilità dei viaggi della memoria, se ridotti alla sola rievocazione della persecuzione nazifascista?”.

Il riferimento è alle parole pronunciate da Roccella sulle “gite” ad Auschwitz, che per lei sono state solo “un modo per ribadire che l’antisemitismo era una questione fascista e basta”. Un’uscita che ha provocato lo sdegno in primo luogo della senatrice a vita Liliana Segre, secondo la quale “la verità storica fa male a chi ha degli scheletri nell’armadio”. E in seconda battuta delle opposizioni. Ma non dell’ex capo della Comunità ebraica di Roma.

“Se la memoria non viene proiettata nel presente – continua la nota di Pacifici – rischia di trasformarsi in un rituale vuoto, incapace di prevenire il ripetersi dell’odio sotto nuove forme. Che senso ha accompagnare i giovani ad Auschwitz, se poi, tornati nelle nostre città, si tollerano slogan e manifestazioni di odio antiebraico e se chi si richiama ai valori antifascisti resta in silenzio, evitando di condannare chi li calpesta? Avevamo promesso ai sopravvissuti della Shoah un solenne ‘Mai più’. Eppure, negli ultimi due anni, quella promessa sembra essersi incrinata, travolta dall’indifferenza e da una pericolosa normalizzazione dell’odio. Per questo desidero esprimere la mia gratitudine alla ministra Eugenia Roccella, per la sua voce chiara, coerente e sincera; per la vicinanza e l’impegno che non sono mai venuti meno, neppure in questi tempi oscuri, in cui la verità e il coraggio morale – conclude – sono diventati atti rari e preziosi”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione