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Migranti, scontro nel governo sul nuovo patto sulle migrazioni. La Lega: “Erode la sovranità nazionale e costa troppo”

Il testo ha l'obiettivo di rafforzare il sistema europeo di asilo. Negativa la relazione di Elena Murelli, che ha messo in imbarazzo i due esponenti della maggioranza presenti in commissione: Giulio Terzi di Sant’Agata, presidente di Fratelli d’Italia, e il "meloniano" Giovanni Satta
Migranti, scontro nel governo sul nuovo patto sulle migrazioni. La Lega: “Erode la sovranità nazionale e costa troppo”
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Per il governo la valutazione del nuovo regolamento europeo sui migranti è “complessivamente positiva”. Per la Lega di Matteo Salvini, invece, no. Il provvedimento che costituisce uno dei pilastri del nuovo Patto europeo sulla migrazione e l’asilo che entrerà in vigore nel 2026 sta provocando uno scontro all’interno della maggioranza di centrodestra: nella commissione Politiche Europee del Senato (che dovrà dare un parere entro il 30 ottobre) la maggioranza si sta spaccando con il Carroccio che si oppone e chiede modifiche al provvedimento da portare a Bruxelles, mentre la valutazione degli altri partiti di destra è positiva. Giovedì mattina la relazione del provvedimento è stata fatta dalla relatrice leghista Elena Murelli che ha espresso diverse perplessità sul nuovo regolamento.

Il testo, presentato dalla Commissione Europea il 16 luglio scorso e in discussione in otto Parlamenti nazionali, ha l’obiettivo di rafforzare il sistema europeo di asilo, contrastare i trafficanti e la tratta di esseri umani, prevedere programmi di inclusione e garantire la solidarietà e l’equa ripartizione tra gli Stati membri. Tutto questo sarà finanziato con fondi europei per un totale di circa 12 miliardi di euro tra il 2028 e il 2034. A questi si aggiungeranno importi specifici per gli Stati per l’inclusione di migranti regolari: 10 mila euro per ogni persona reinsediata, 6 mila per ogni persona ammessa con ammissione umanitaria che diventeranno 8 mila per i soggetti vulnerabili.

Oltre a presentare il provvedimento, nella nota introduttiva fatta a voce e consegnata in forma scritta ai senatori della commissione, la leghista Murelli giovedì ha criticato il provvedimento: se il regolamento ha l’obiettivo di consolidare una politica migratoria “integrata e solidale”, la senatrice del Carroccio ha scritto che “da una prospettiva euroscettica rappresenta un rafforzamento della governance sovranazionale a scapito delle prerogative nazionali”. Insomma, è un provvedimento non sovranista. I principali rischi, ha continuato Murelli, “riguardano l’erosione della sovranità in materia di sicurezza e accoglienza, l’onerosità economica del meccanismo, la scarsa trasparenza e responsabilità democratica nella gestione dei fondi”.

Quindi, ha concluso la senatrice leghista, il regolamento “rischia di accentuare la frattura tra centro europeo e Stati membri, alimentando il dibattito sul deficit democratico dell’Unione e sulla necessità di una maggiore sussidiarietà sulle politiche migratorie”. Considerazioni che hanno messo in imbarazzo i due esponenti della maggioranza presenti in commissione – il presidente di Fratelli d’Italia Giulio Terzi di Sant’Agata e il meloniano Giovanni Satta – e provocato la reazione del senatore del Pd Filippo Sensi secondo cui quelle della Lega sarebbero “valutazioni di parte” ricordando che “da anni l’Italia sostiene la necessità di una maggiore solidarietà europea attraverso una gestione comune dei flussi migratori”. La maggioranza dovrà esprimersi e votare entro il 30 ottobre.

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