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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 10:11 del 6 Ottobre

Corteo pro Gaza a Genova, i manifestanti invadono i binari della stazione. E mandano un messaggio a Ben Gvir: “Vergognoso”

Nella mattinata di venerdì 3 ottobre in 40.000 sono scesi in corteo, mentre nel pomeriggio c’è stata l’occupazione pacifica dei binari alla stazione
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Il blocco legato alla mobilitazione per il rilascio degli attivisti della Flotilla ancora trattenuti in Israele, a seguito del sequestro in acque internazionali, a Genova ha preso diverse forme. Nella notte di ieri sono stati chiusi il casello autostradale di Genova Ovest e i varchi portuali; dove il blocco è ancora in corso e ha paralizzato l’attività della maggior parte dei terminal. Nella mattinata di venerdì 3 ottobre in 40.000 sono scesi in corteo, mentre nel pomeriggio c’è stata l’occupazione pacifica dei binari alla stazione.

Le forze dell’ordine a Genova hanno lasciato manifestare la cittadinanza come nei giorni scorsi e, ancora una volta, l’espressione della protesta è rimasta nei limiti dell’azione diretta nonviolenta. “Manifestare, bloccare e occupare stando seduti sui binari – scandisce al megafono Francesco Staccioli, dell’Usb, rivolto alle migliaia di manifestanti che hanno scelto di invadere la stazione di Principe – è un aiuto a fare pressione per la rapida liberazione degli attivisti e delle attiviste della Flotilla, e per chiedere l’isolamento di Israele. Fare cazzate non lo è”.

La sottile distinzione tra scioperi, cortei e blocchi ed eventuali danneggiamenti serve a evitare strumentalizzazioni delle proteste che stanno attraversando l’Italia. Era dal 2008 che il traffico ferroviario del capoluogo ligure non veniva coinvolto dalle manifestazioni. Usb e Calp chiedono rassicurazioni, in particolare sulle condizioni dei due genovesi sequestrati dall’esercito di Netanyahu: il sindacalista portuale Josè Nivoi e lo skipper ventiduenne Pietro Queirolo Palmas, di cui invocano il rilascio immediato.

La sindaca Silvia Salis, da parte sua, ha chiesto analoghe garanzie alla Farnesina. E per quanto Antonio Tajani riconosca “fino a un certo punto” il valore del diritto, dal legal team della Flotilla sono arrivate rassicurazioni su una liberazione in tempi brevi di tutti gli attivisti. Con toni diversi ma contenuti simili a quelli espressi da Staccioli, la prima cittadina che questa mattina ha invitato i cittadini a partecipare a una “mobilitazione all’insegna della nonviolenza”.

Dal presidio sui binari della stazione i portuali del Calp mandano anche un video messaggio diretto al ministro della Sicurezza israeliano Ben Gvir, che ieri si è recato a irridere gli attivisti della Flotilla sotto sequestro: “Quello che ha fatto a delle persone arrestate illegittimamente è vergognoso e facile, protetto dalla sua polizia – dice Staccioli dell’Usb – venga a trovarci a Genova, per favore”.

Immagini gentilmente condivise da Filippo Torre.

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